Atletica: grandi successi per il salto in lungo siciliano, l’intervista al tecnico Michele Basile
di Pietro MinardiAtletica leggera27 Gennaio 2021 - 12:00
Sabato 23 gennaio si è svolta la gara di salto in lungo al meeting di Ancona. Qui il milazzese Antonio Trio ha vinto la gara di salto in lungo con un ottimo 7.90 (quarto risultato europeo). Terzo Andrea Pianti, atleta sardo ma in forza al Cus Palermo. Buona la prestazione del trentunenne Kevin Ojaku, elemento in forza al gruppo delle fiamme gialle. Ad accumunare questi tre atleti vi è la guida tecnica, condotta dall’allenatore Michele Basile.
Il coach, uscito soddisfatto dall’esperienza nelle Marche, è coadiuvato dall’aiuto allenatore Cristian La Grassa, unico olimpionico palermitano alle ad aver partecipato alle olimpiadi invernali, in particolare a quelle di Salt Lake City nel 2002.
Michele Basile, intervenuto ai nostri microfoni, ha commentato i risultati dell’ultimo meeting, partendo dal successo di Antonio Trio.
“Antonio è un saltatore in lungo fra i più forti degli ultimi anni. Ha avuto la sua svolta quando ha deciso di venirsi ad allenare a Palermo, dove abbiamo strutture e competenze per farlo crescere. Nell’ultimo anno ha iniziato a stabilizzarsi dal punto di vista dei risultati, saltando intorno al 7.90 con continuità. Questo gli ha permesso di lanciarsi in chiave Olimpiadi, dove cerca di approdare attraverso l’accesso nei primi 32 al mondo del ranking IAAF“.
Dopo la gara di Ancora, Antonio Trio si sta avvicinando all’obiettivo di figurare tra i primi quaranta lunghisti al mondo. Ma l’atleta milazzese non vuole fermarsi e vuole continuare a crescere in vista dei prossimi impegni.
“Il fatto che è stato molto continuo gli ha aperto molte più strade per guadagnare punti in vista per gli accessi alle Olimpiadi. Questo 7.90 è al momento il quarto risultato stagionale a livello europeo. I primi 16 in ambito continentale fanno i campionati europei a marzo. Questo è il nostro obiettivo a medio termine. Essere nei primi 32 ti consente di essere chiamato in questi grandi eventi. L’importante è avvicinarsi a quella soglia“.
Dal punto di vista tecnico, Michele Basile si ritiene soddisfatto non solo per la prestazione di Antonio Trio, ma anche per quella di Andrea Pianti e di Kevin Ojaku.
“Da questo meeting di Ancona ne esco soddisfatto, perchè possiamo continuare a lavorare e programmare per le prospettive che avevamo. I tre ragazzi che alleno avevano prospettive ed obiettivi diversi. Detto di Antonio Trio, Andrea Pianti si allena a Palermo da più di un anno e mezzo. La sua carriera è in piena costruzione. Seppur ha fatto misure importanti, come il suo 7.84 di personale, sta costruendo le basi per provare a migliorarsi. Kevin Ojaku ha una certa esperienza internazionale. A causa dei numerosi infortuni, ha scelta Palermo per trovare stabilità da questo punto di vista. Lui aveva il problema di tornare a saltare. Questa prima gara è stata un punto d’inizio. Kevin è un’atleta che, se riesce ad ingranare, potrebbe tornare a fare risultati sui suoi livelli. Questo gli consentirebbe di poter competere per le Olimpiadi“.
Non può mancare una digressione su un altro talento dell’atletica siciliana, ovvero Alice Mangione.
“Alice la conosciamo perchè si è allenata per tanti anni a Palermo con il professsore Polizzi. Lei non ha mai mollato nonostante gli infortuni. Questa è una cosa questi ragazzi che ottengono risultati: nonostante i momenti no, hanno la capacità di non mollare. Se vuoi avere continuità, o hai questa mentalità o ti perdi velocemente“.
Non manca infine una riflessione sulle prossime elezioni in seno alla Fidal Sicilia.
“Io faccio l’allenatore, il tecnico, e quindi ho un problema con chi gestisce: bisogna dare la precedenza al fattore tecnico. Abbiamo poche piste in Sicilia e quelle che abbiamo ce le dobbiamo tenere strette. Le gare devono essere fatte nei luoghi migliori dove gareggiare e dove fare esprimere al meglio i ragazzi. E non assegnare quindi le gare un pò ovunque, in modo da viaggiare di meno e si spende di meno. Con gli atleti di alto livello, sto facendo un ragionamento di andare dove ci sono le condizioni per esprimersi al meglio. Che la FIDAL deve andare a battere cassa con gli organi competenti questo è un dato di fatto. L’augurio è che chiunque vincerà debba intraprendere un confronto con le istituzioni al fine di avviare delle pubbliche relazioni di livello“.