ORIENTEERING: UNO SPORT PER TUTTI

di Silvia Console

Chi partecipa ad una prova di Orientamento, utilizza una carta topografica realizzata appositamente per questo Sport, con segni convenzionali unificati in tutto il mondo. Si gareggia individualmente o in squadra, transitando dai diversi punti di controllo posti sul territorio. Raggiunto il checkpoint, si dovrà registrare il passaggio sul proprio testimone di gara.

Lo Sport dell’Orientamento si può praticare tutto l’anno, sempre all’aperto, in una delle 4 discipline:

  • Corsa a piedi: CO
  • In Mountain Bike: MTBO
  • Con gli sci da fondo: SCIO
  • Orientamento di Precisione: TRAILO

Si può praticare come sport agonistico oppure semplicemente a livello escursionistico amatoriale, da soli o in compagnia, al solo scopo di stare all’aria aperta e immersi nella natura. Per questi motivi nelle gare sono previste numerose categorie suddivise per sesso, per età e per grado di difficoltà. Dato che ci troviamo nella stagione fredda, e questo non è un gran momento per gli sport invernali (con la notizia di pochi giorni fa che I Mondiali di Sci alpino si svolgeranno a Cortina l’8 febbraio ma senza pubblico),  andiamo a scoprire una disciplina che si può praticare anche con gli impianti di risalita chiusi.

Lo Sci Orientamento (in breve SCI-O o Ski-O) è la versione “invernale” dell’Orienteering, praticato usando l’attrezzatura e la tecnica dello sci da fondo su piste battute nella neve.

Le prime manifestazioni di Sci Orientamento nacquero alla fine del secolo scorso in Norvegia per provare la capacità di muoversi lungo le foreste scandinave con l’aiuto di carte topografiche, seguendo le tracce lasciate nella neve dalle slitte usate per trainare i tronchi.

Oggi, un orientista con gli sci, deve cimentarsi con una rete di piste battute nei boschi alla ricerca di alcuni punti di controllo segnati sulla carta di gara e posizionati sul terreno con una lanterna bianca e arancione. Un leggio inclinato, con bussola incorporata, fissato al petto con cinghie, permette di leggere la carta e sciare contemporaneamente. A ogni cambio di direzione bisogna ruotare la carta, per mantenere così l’orientamento e proseguire la lettura per individuare la successione di bivi e incroci sul terreno.

Lo Sci orientamento è un’attività gestita della F.I.S.O., Federazione Italiana Sport Orientamento, riconosciuta dal CONI come disciplina associata https://www.fiso.it. In Sicilia, si disputano gare di orieentering run e bike ma non con gli sci di fondo.

Parlando con Luca Maugeri, Guida vulcanologica dell’Etna e Maestro di Sci alpino, abbiamo provato quindi a immaginare una gara di sci orientamento proprio sul vulcano più alto d’Europa.

“l’Etna” – ci ha detto Luca – “offre molte possibilità per chi ama lo sport in natura e lo sci di fondo.

Lo si può praticare nelle quote basse dell’Etna, attraverso i boschi e i campi lavici etnei. Sul versante sud e il versante nord dell’Etna ci sono due piccole piste di sci di fondo, entrambe si sviluppano su un chilometraggio che va dai 2 ai 5 km. Queste piste possono essere collegate da una pista alto altomontana. Infatti, partendo da Piano Vetore (zona sud dell’Etna) a quota 1700 mt si può arrivare sul versante nord, presso la pineta Ragabo, attraversando folte pinete e faggeti, tipici campi lavici, lungo un itinerario di circa 42km.

Per quanto riguarda l’orienteering, invece, lo si pratica già da molti anni sull’Etna, nei boschi della pineta Ragabo, sui Monti Rossi che spesso diventano protagonisti di gare e prove di orienteering”.Ci auguriamo quindi che, magari già questo inverno, si possa organizzare una prova di Sci Orientamento, per cominciare a introdurre questa disciplina nel nostro territorio.