Palermo: Continui disservizi alla Piscina Comunale

di Redazione

Continuano i disservizi alla Piscina Comunale di Palermo. Stavolta il problema sembra essere da imputare all’esiguo numero di assistenti bagnanti, ed alle loro mansioni. Ieri infatti i cancelli dell’impianto erano chiusi poiché gli assistenti bagnanti di turno si sono rifiutati di montare le corsie delle due vasche, in quanto, a loro dire, non è una mansione prevista per la loro figura professionale. Stanchi dei continui disagi, le società sportive natatorie hanno emesso l’ennesimo comunicato stampa che condividiamo di seguito.

Nonostante i grandi sforzi profusi negli anni dall’Amministrazione Comunale nella gestione del più importante impianto sportivo cittadino asservito all’intera collettività, continuano le difficoltà di fruizione della piscina olimpica comunale di Viale del Fante. Ieri mattina, come spesso accade all’orario di apertura, le 8:00, gli assistenti bagnanti di turno in servizio nell’impianto si sono rifiutati di montare le corsie delle due vasche, la coperta e la scoperta, sostenendo che nel loro mansionario non è specificato questo compito. Premesso che gli assistenti bagnanti degli impianti natatori pubblici e privati di tutta Italia si occupano stabilmente del montaggio e dello smontaggio delle corsie e della pulizia del fondo vasca, ci sembra davvero curioso che soltanto qui a Palermo tra i compiti di chi deve predisporre la fruizione giornaliera dell’impianto non ci sia quella di montare e smontare le corsie, fatto sta che questa disavventura non è la prima volta che accade e che pregiudica l’ingresso dei nuotatori iscritti alle società e, quando è consentito, all’utenza pubblica.La questione, infatti, è annosa, e i nuotatori dell’intera collettività cittadina sono al centro di una disputa surreale tra dipendenti comunali e pubblica amministrazione, senza che si intraveda una soluzione all’orizzonte.In questi anni spesso le corsie la mattina sono state montate dai tecnici o dai volontari delle associazioni sportive, dagli assistenti bagnanti disponibili e dai capi impianto volenterosi, senza che si riuscisse a stabilire una responsabilità precisa e dei compiti specifici da assegnare.Sovente l’Amministrazione Comunale è intervenuta con ordini di servizio che disponevano il montaggio e lo smontaggio delle corsie a carico degli assistenti bagnanti, che lo effettuavano soltanto per pochi giorni, in attesa dell’intervento delle varie sigle sindacali, sempre garantiste dell’applicazione di un mansionario locale distorto, che ad oggi sembrerebbe non prevedere per l’appunto a carico degli assistenti bagnanti il montaggio e lo smontaggio delle corsie e la pulizia del fondo vasca, attività per lo svolgimento delle quali non sono presenti in piscina altre figure, per cui questo problema ciclicamente si ripresenta nel tempo.Inutile dire che siamo stanchi. Provati da un anno che ha ridotto le entrate sociali del 70 per cento circa, attenti alle severe disposizioni di prevenzione del virus, disposti a cercare impianti privati nel periodo di chiusura della piscina comunale (non solo per covid, ma anche per riscontrate inadempienze sanitarie da parte delle competenti autorità vigilanti), siamo a rischio chiusura attività come molte altre associazioni sportive dilettantistiche del paese. Dovere anche subire le contese interne dell’amministrazione, onestamente ci sembra davvero troppo”.