Fuoristrada, Paralimpico e sicurezza, un tema , quest’ultimo “su cui non è il caso di improvvisare.” Ecco i punti cardini del nuovo presidente eletto della FCI
Cordiano Dagnoni, milanese del Co.Re Lombardia, vince le elezioni nazionali della Federciclismo, battendo Al ballottaggio Sergio Martinello.
Si pensava che Daniela Isetti, sarebbe potuta diventare la prima donna al vertice della FCI, colei che avrebbe rappresentato la continuità di quanto fino ad oggi fatto da Renato Di Rocco, che dopo 16 anni lascia la presidenza della Federazione Ciclistica Italiana. Mai dare nulla per scontato, figuriamoci in politica. Così quasi a sorpresa Cordino Dagnoni, è il nuovo presidente eletto. Diciamo quasi, perché comunque ha una storia ciclistica importante.Un passato da ciclista, un presente da imprenditore e da allenatore. “Bisogna vedere il ciclismo in chiave moderna: la bicicletta gode oggi nel mondo di grande popolarità e di un rinnovato interesse e bisogna sfruttare l’occasione. Puoi avere in mano il miglior prodotto del mondo, ma se non lo comunichi efficacemente resta un valore fine a sé stesso.” Idee chiare per l’imprenditore milanese, che punta molto su fuoristrada ” Il fuoristrada – dice Dagnoni subito dopo l’ufficializzazione delle votazioni – rappresenta il 56% dei tesserati, quindi ne consegue che è un settore su cui spingere. Altro punto importante l’attività paralimpica: ” molti individuano le attività paralimpiche esclusivamente alla Hand Bike, poiché la collegano a Zanardi, ma in realtà ci sono diverse discipline del ciclismo Paralimpico. Proprio in quest’ottica ho inserito all’interno del consiglio direttivo un rappresentante del settore Paralimpico.
Nulla o poco dovrebbe cambiare, al momento per quanto riguarda il settore tecnico. Si aspetta Tokio per programmare ed eventualmente aggiustare ciò che è migliorabile in ottica della stagione 2022.