La boxe come strumento d’inclusione sociale e di benessere psico-fisico della persona.
Questo è il disegno alla base delle attività condotte all’interno della scuola Giovanni Falcone, nel quartiere Zen di Palermo.
Il gruppo di ragazzi, condotto da Salvo Tranchina, istruttore e residente del quartiere, opera nell’ambito di un progetto di promozione sportiva dedicato a bambini e ragazzi. Mentre i più grandi vengono istruiti sulla pratica della boxe, i più piccoli imparano ad affinare i cosiddetti schemi motori di base.
Un progetto reso possibile dalla collaborazione espressa dalla preside Daniela Lo Verde, donna sensibile alle dinamiche del quartiere e per questo premiata, durante la pandemia, con il titolo di “Cavaliere della Repubblica” dal presidente Sergio Mattarella.
Ed è proprio Salvo Tranchina a parlarci del suo progetto all’interno della scuola Giovanni Falcone.
“La preside ci ha dato la possibilità di entrare nella struttura. Lavoro con i ragazzi del quartiere. Con i bambini più piccoli facciamo ginnastica e ad alleniamo gli schemi motori di base“.
A preoccupare il tecnico è però la condizione della palestra. L’illuminazione funziona a mezzo servizio, mentre la copertura del tetto andrebbe ripristinata.
“Mi preme parlare del progetto perchè la struttura andrebbe ristrutturata. Le condizini della palestra sono da rivedere. Ma non dipende di certo dalla scuola, ma dalle istituzioni. Bisogna considerare il contesto sociale in cui lavoriamo. Mi trovo ad allenare ragazzi con difficoltà evidenti a leggere e a scrivere, a cui si aggiungono a volte anche problemi di stampo familiare o sociale”.
Salvo Tranchina rivolge poi un accorato appello alle istituzioni comunali e regionali.
“Io sono dell’idea che le scuole dei quartiere popolari devono essere le prime ad essere aiutate, per dare ai ragazzi un futuro. Dobbiamo aiutare i ragazzi ad avere gli strumenti per potersi costruire un futuro. Bisogna dare più attenzione a questa scuola, dare un doposcuola funzionante e seguire questi ragazzi nel loro percorso“.