Milano – Sanremo (1.UWT), One Day Race: La vittoria di Stuyven. L’inutile polemica INEOS. Il leone Sagan

di Giuseppe Ortale

Ha vinto Stuyven chi!?!? Crisi esistenziali per gli addetti ai lavori difronte al numero del belga della Trek – Segafredo. Inutile polemica sull’INEOS Grenadiers

 

Jasper Stuyven trionfa in via Roma (Photo Getty/Images)

 

Esiste ciclismo al di fuori di Julian Alaphilippe, Mathieu Van der Poel e Wout van Aert? Fortunatamente si e Jasper Stuyven è la risposta al quesito di molti addetti ai lavori che hanno una visione del ciclismo che non va oltre 5 – 6 nomi.

Errore che oggi ha evidenziato, ancora una volta, che il nome è più importante del reale vincitore. Mi spiego: il francese oggi non aveva gamba, l’olandese ha sbagliato posizione sul Poggio e infine il belga del Team Jumbo – Visma non ha affondato quando doveva. Tutte “scuse” “verità” che non rendono giustizia alla meritatissima vittoria di Jasper da Leuven, si proprio Leuven che quest’anno sarà sede dei Mondiali su Strada.

SOPRESA? NO! Il 28enne della Trek – Segafredo vanta due Top5 alla Paris – Roubaix (1.UWT) e una Top10 proprio qui alla Milano – Sanremo (1.UWT), non lo scopriamo certamente oggi con 9 vittorie in carriera e ruolo da assoluto protagonista nelle corse sulle pietre. Campione del Mondo nel 2009 a Mosca nella categoria Juniores davanti ad un certo Arnaud Démare, nel 2010 vince anche la Paris – Roubaix Juniors  e si distingue sin dai primi anni da professionista di essere pericolosissimo nei gruppi ristretti e sulle pietre. Non è una sorpresa!!! Se ancora siamo convinti di trovarci difronte ad un carneade allora pubblichiamo solo le classifiche finali senza “parlare” delle azioni e degli attacchi. Numeri, bandierine e condivisioni inutili.

TATTICA IN CASA TREK. Stuyven oggi è stato magistralmente supportato da Vincenzo Nibali e da quella testa “gloriosa” dal talento indiscusso di Quinn Simmons; sono loro due a scortarlo sul Poggio con il messinese che si muove in gruppo con una disinvoltura talmente naturale che neanche lo vedi.  Jasper ci mette del suo rientrando in discesa mentre il gruppo decide di farsi un “selfie” lungo i tornanti che riportano la corsa sull’Aurelia.

CALEB EWAN. Alaphilippe e van Aert allungano sul Poggio ma “The Pocket Rocket è incollato alle loro ruote. La loro corsa, di fatto finisce qui. L’australiano distrugge tutte le tattiche da “Risiko” dei nostri eroi.

IL LEONE DI ZILINA. Oggi i tre favoriti hanno steccato per i motivi già citati ma il gruppo non sta a guardare a partire da quel leone di Peter Sagan che stringe i denti lungo l’ultima salita per piazzarsi quarto sull’arrivo di via Roma; il terzo gradino del podio sarebbe stata goduria allo stato puro per Peter e tutti suoi tifosi.

SCHACHMANN E MOHORIC MA PERCHE’? Due corpi estranei si aggirano nel gruppo che ha scollinato il Poggio; Maximilian Schachmann, recente vincitore della Paris – Nice, e Matej Mohoric uno dei discesisti più forti del gruppo che da aprile dovrà studiare una nuova posizione. Nessuno dei due si è dannato l’anima per Sagan e per il nostro Sonny Colbrelli che all’arrivo risulterà il primo degli azzurri; questioni da risolvere su bus ma sinceramente facciamo fatica a trovare qualcosa di logico nella loro non-azione nei confronti dei propri compagni di squadra.

INEOS GRENADIERS. Subito dopo il termine della corsa si alza il coro di “sdegno” nei confronti dell’INEOS per aver sacrificato Filippo Ganna in favore di uno spento Michal Kwiatkowski. Nella vita si fanno scelte e così avviene nelle corse. E quindi? Niente si doveva per forza animare il finale di corsa con una sterile polemica.

PONOMAR. Il classe 2002 dell’Androni Giocattoli – Sidermec Andrii Ponomar porta a termina la sua prima Sanremo della sua giovanissima carriera in ottantatreesima posizione a circa 3′ da Stuyven. Complimenti!!!