Coppi e Bartali 2006: Vincenzo Nibali timbra a Faenza la sua prima vittoria da professionista

di Giuseppe Ortale

Lo squalo dello stretto a Faenza mette a segno la sua prima vittoria in carriera nella seconda tappa della “Coppi e Bartali”

Lo squalo dello stretto

Lo squalo dello stretto

REWIND. Facciamo un viaggio nel tempo e fermiamoci al 22 Marzo 2006; in Italia tiene banco l’attacco diretto di Luciano Violante, ex presidente della Camera dei Deputati e capogruppo dei Democratici di Sinistra nei confronti del Premier Silvio Berlusconi sull’amicizia del Cavaliere con l’ex stalliere Mangano. In serata tutti incollati davanti alla televisione ad assistere all’andata delle semifinali di Coppa Italia Inter – Udinese e Palermo – Roma; nel pomeriggio Il mondo del ciclismo vive una fase importante della stagione e la “Coppi e Bartali” è una di quelle corse alla quale i big prendono parte in preparazione del Giro d’Italia che il giovanissimo Nibali prenderà parte solo l’anno successivo.

COPPI E BARTALI. Va in “scena” la seconda tappa della Settimana Internazionale di Coppi e Bartali (2.1), appuntamento tradizionale del calendario italiano; si arriva alla seconda tappa con il ciclista statunitense David Zabriskie (Team CSC) leader della classifica generale dopo le prime due semitappe del giorno precedente; Vincenzo Nibali, 21 anni da Messina, è al via della corsa.

SECONDA TAPPA. Tappa di 199,3 km da Cervia a Faenza, sotto una pioggia incessante, il plotone affronterà una parte in linea di 59 km prima di affrontare per due volte il circuito di Faenza di 26,4 km, e il circuito di Monte Trebbio da affronatre solo una volta per un totale di 57,4 km. Finale che presenta in sequenza la salita di Monte Carla (1200 metri al 9,2%) e Monte Trebbio (6400 metri al 6%). Al via tutti i favoriti tra cui Gilberto Simoni (Saunier Duval – Prodir) e i giovanissimi Damiano Cunego (Lampre – Fondital) e Cadel Evans (Davitamon – Lotto). Subito dopo il km zero parte Fabio Borghesi (OTC Doors – Lauretana) ma la sua azione viene rintuzzata dal gruppo. L’azione giusta è quella di Aleksandr Kuschynski (Ceramica Flaminia) e Dainius Kairelis (Amore&Vita – McDonalds), al loro inseguimento la coppia Angelo Furlan (Selle Italia – Serramenti Diquigiovanni) e Mauro Facci (Barloworld) che rientrano facilmente.

SHARK ATTACK. Da gruppo si muove Paolo Bettini (QuickStep – Innergetic) seguito da Vincenzo Nibali che forza la sua azione in salita staccando il futuro campione del mondo di Salisburgo e rientrando velocemente su Kuschinsky, che nel frattempo si è liberato dei suoi compagni di fuga. A 10 km dall’arrivo lo squalo dello stretto resta da solo in testa alla corsa; per lui una cronometro di 10000 metri che gli da finalmente la possibilità di alzare le braccia al traguardo per la prima vittoria da professionista. Alle sue spalle con 20″ di ritardo il buon Kuschinsky mentre il gruppo di 17 unità viene regolato da Bettini con un ritardo di 42″. Con questa vittoria Vincenzo veste la maglia da leader della corsa con 50″ di vantaggio su Cunego che vincerà la corsa con 2″ di vantaggio sul messinese.

LE PAROLE DI VINCENZO. “Credo di aver compiuto una grande impresa – le prime dichiarazioni di Nibali -. Stavo bene e ho attaccato. Del resto è nella mia indole andare in fuga, per questo forse sono stato un grande ammiratore di Andrea Tafi. I miei sogni? Vincere il Giro e la Parigi-Roubaix”. Parole da predestinato! Giro vinto per ben due volte e una tappa sulle pietre della Roubaix che gli ha spianato il successo al Tour de France 2014.