Alessia Di Liberto e Delia Toscano, quando la passione vince su tutto

di Fabio Bologna

Che il Ciclismo e’ uno sport di testa, oltre che fisico, è saputo ed è manifestato dai mille luoghi comuni che riempiono la storia di questa disciplina, ma quello a cui si è assistito ieri, in occasione della prima stagionale delle gare riservate agli agonisti, è qualcosa di diverso.

La giornata si prospettava intensa, lo si sapeva. La prima gara di inizio stagione è quella che richiama il più alto numero di partenti con a seguito la carovana composta da genitori, ammiraglie, Ds e quanto serve da supporto ai ragazzi che devono gareggiare. Ridisegna, in piccolo, quello che siamo abituati ad apprezzare ed ammirare sugli schermi delle TV durante le gare dei Prof. Io sono lì nonostante la troupe fosse indisponibile in quanto  impegnata altrove con altre discipline, ma non posso farmi mancare la “Prima”. Il desiderio di incontrare i vari Team, di scoprire i nuovi colori delle ammiraglie e di assaporare la passione che gente come Angelo Canzonieri, piuttosto che Salvo Toscano, mettono al servizio di questo sport è davvero tanta anche per chi, come me, il ciclismo lo vive da spettatore. Partono gli amatori, poi gli Jrs, ed intanto le prime due ore sono passate. Per occupare il tempo e per evitare di stare fermo a discapito della mia schiena, faccio diversi passaggi sempre negli stessi punti alla ricerca di visi conosciuti per scambiare impressioni ed obbiettivi. Ed è proprio durante uno di questi passaggi che la mia attenzione ricade su di loro. Sono due ragazze che, partite con la batteria riservata ai maschi Jrs ed U23,  si ritrovano a gareggiare da sole.

Sono Alessia Di Liberto e Delia Toscano, due “eroine” fuori dal comune,  che come le colleghe più piccole, si ritrovano a correre nelle batterie miste, a causa della poca presenza femminile. Non mi accorgo subito di loro, è consuetudine vedere le ragazzine nei gruppi di partenze miste, ma dopo un’ora che passeggio a bordo strada mi rendo conto che sono da sole contro il nulla. Conosco la fatica nel ricercare la forza e la volontà nella testa, e mi immedesimavo nel comprendere lo sconforto nel non avere riferimenti se non loro stesse. Stoicamente le vedevo passare, giro dopo giro, nel deserto dei viali della Favorita. “Abbiamo fatto in totale 72 km circa ed eravamo con la batteria degli juniores/ under 23 – mi spiega Alessia – è stata dura, i primi due giri li abbiamo fatti con loro poi ci siamo staccate e ci siamo date i cambi per quasi tutta la gara e alla fine degli ultimi due giri ho provato a riattaccarmi al gruppo dei ragazzi e ci sono riuscita, una bella esperienza. Peccato per la caduta di gruppo finale nella quale sono stata coinvolta ma per fortuna nulla di grave

Alessia Di Liberto e Delia Toscano al Memorial Alotta di Palermo

A queste parole sono incredulo, soltanto io mi sono accorto dell’eroica sfida vinta da entrambe, per Alessia e Delia invece è routine, in Sicilia le ragazze che gareggiano si contano sulle dita di una mano e noi Siciliani, si sa, ci abituiamo presto e tutto sembra normale.

In passato abbiamo già scritto sul valore relativo che può avere un “Primo di categoria” in una batteria composta da 2/3 partenti, ma in questo caso la Coppa è più che meritata e premia non la vincitrice di una categoria, ma  tutte le ragazze e le donne, i genitori, DS, che in Sicilia si battono con dignità ed onore per portare avanti tutto un movimento che andrebbe ancora  costruito.