Succede di tutto nella 55esima edizione dell’Amstel Gold Race (1.UWT) con un finale che lascia con il fiato sospeso prima di sapere il nome del vincitore della gara più importante d’Olanda. Sprint che si decide al fotofinish che premia Wout van Aert (Team Jumbo – Visma) che per un capello ha la meglio del talentuosissimo Thomas Pidcock (INEOS Greandiers); chiude il podio Maximilian Schachmann (BORA – hansgrohe) che nel finale ci prova ma allo sprint fa da spettatore.
LA FUGA. Dieci uomini vanno a formare la fuga che caratterizza la giornata ed è composta da Julien Bernard e Edward Theuns (Trek – Segafredo), Stan Dewulf (AG2R Citroën Team), Ryan Gibbons (UAE Team Emirates), Sébastien Grignard (Lotto – Soudal), Chad Haga (Team DSM), Maurits Lammertink (Intermarchè – Wanty – Gobert Matèriaux), Kenny Molly e Loïc Vliegen (Bingoal Pauwels Sauces WB), Anders Skaarseth (Uno – X Pro Cycling Team).
PRIME SCARAMUCCE. A 50 km dall’arrivo, con la fuga ormai nel mirino del gruppo, arrivano gli attacchi da parte di Florian Sénéchal (Deceuninck – Quick Step), Sonny Colbrelli (Bahrain – Victorious) e Dylan Van Baarle; i Jumbo – Visma si mettono subito in testa per chiudere sull’azione di tre clienti davvero scomodi che in pochissimi metri vedono lievitare il proprio vantaggio sui 30″. In testa alla corsa resta da solo Vliegen che saluta la compagnia e tenta l’azione in solitaria.
ATTACCO DECISIVO. Dopo diversi allunghi arriva l’azione decisiva della giornata per mano di Pidcock che attacca a 12 km dall’arrivo; l’azione del britannico è violenta e solo van Aert e Schachmann riescono a seguirlo. Inizia così un tira e molla tra gli attaccanti e il gruppo dei migliori che, nonostante il lavoro dell’Astana – Premier Tech e dell’Israel Start – Up Nation, non riescono a chiudere sui tre al comando.
LA VOLATA. Poco prima degli ultimi 1000 metri ci prova Schachmann ma il suo attacco è rintuzzato da i suoi due compagni d’avventura; sul rettilineo finale è van Aert in prima posizione che ai meno 150 metri lancia la volata che si conclude con la vittoria del belga per una questione di millimetri. Settimo il nostro Kristian Sbaragli che regala l’ennesima top10 all’Alpecin – Fenix.
IL FOTOFINISH. Per parecchi minuti non si ha la certezza del vincitore con il fotofinish che non da una mano neanche agli stessi giudici che alla fine emettono la “sentenza”. Per van Aert si tratta della quarta vittoria stagionale, la ventunesima della sua carriera; beffato Pidcock che in poco meno di due mesi di professionismo ha già dimostrato di essere un talento cristallino dando filo da torcere ai nuovi fenomeni del ciclismo mondiale.