Paolo Leone, la gioia di una vittoria dal significato speciale

di Fabio Bologna

La data del 2 Maggio 2021 probabilmente rimarrà nella memoria degli appassionati del ciclismo Regionale per parecchio tempo, ed anche quando possa sopraggiungere un altro trofeo conquistato dalla Rappresentativa Siciliana, rimarrà un ricordo indelebile per colui, che anche grazie al lavoro di tutta la squadra, è riuscito quel giorno a tagliare il traguardo con le braccia alzate. Naturalmente stiamo parlando di Paolo Leone, categoria Allievi, che domenica ha onorato, con la vittoria in Abruzzo al Trofeo GLS, la maglia della Rappresentativa Siciliana, portando a casa un risultato che mancava da parecchi anni.

Chi, come noi, segue le realtà del ciclismo giovanile siciliano, conosce bene Paolo, e ne apprezza le doti tecniche ed umane. Le ultime risiedono e si manifestano nel riconoscere il contributo e l’importanza del lavoro di squadra, al quale si aggiungono lo spirito di sacrificio ed  abnegazione, per uno sport, quale è il ciclismo, che non regala nulla al caso.  La vittoria di domenica scorsa è il risultato di un lavoro corale, perfettamente orchestrato dal Tecnico Regionale Nello Gangemi, e finalizzato da Paolo grazie anche al lavoro eccezionale del suo compagno di squadra Elia Basile. “Elia  ha fatto davvero un lavoro straordinario – afferma Paolo – e questa vittoria è arrivata anche grazie a lui. È stato molto bravo perché nell’ultimo giro ha imposto al gruppo un’andatura elevata per non far allontanare il ragazzo che guidava la corsa in solitaria,  che abbiamo poi raggiunto in piena volata a 300 metri dal traguardo”. Ascoltare Paolo quando spiega l’importanza di indossare la maglia della rappresentativa ci emoziona, poiché le sue parole incarnano i valori più nobili dello sport, accostati a concetti di un tempo, come onore, sacrificio, sogno, che purtroppo, oggi, difficilmente si riscontrano nel quotidiano vivere delle nuove generazioni. Ma il ciclismo è proprio questo, è una scuola di vita impermeabile alle evoluzioni (o involuzioni) del tempo.  ” Vincere con la maglia della rappresentativa Siciliana è un emozione stupenda. Questa maglia vuol dire tanto per me ed è per questo che cerco di onorarla sempre al massimo. Quando indosso quella maglia io rappresento la Sicilia ed è questa la ragione che mi spinge a dare il massimo. È stato stupendo ripagare la rappresentativa dagli sforzi fatti per portarci a correre fuori regione con questa bella vittoria. Abbiamo dimostrato che anche noi ciclisti Siciliani possiamo fare bene nelle gare fuori regione. È stata la prima volta con la maglia della rappresentativa e spero che ne possano arrivare altre.”

Sacrificio ed abnegazione abbiamo detto, che nel pratico si traducono in costanza negli allenamenti e cura dei particolari. Paolo, così come i tanti (o pochi) fortunati che hanno la possibilità di raggiungere in poco tempo il Velodromo di Noto, conosce bene l’importanza di misurarsi anche in pista, e già lo scorso anno ha preso parte ai campionati italiani di ciclismo su Pista, sotto l’occhio esperto e saggio del Professore Rosario La Rosa. “Sento di essere migliorato molto rispetto a l’anno scorso sia in volata che in salita. Ho fatto una buona preparazione e adesso sto raccogliendo i frutti del mio lavoro svolto durante l’inverno. Durante la settimana dedico 4/5 giorni all’allenamento. Si è parlato molto a favore della multidisciplinarietà ed anch’io penso che sia molto importante, per questo motivo non svolgo solo allenamenti con la bici da strada ma svolgo anche allenamenti in mtb e su pista.”

Bravo Paolo, la tua vittoria va al di là del semplice risultato agonistico.  Voi, che per  l’occasione indossate una maglia con i colori sociali della nostra regione, in realtà rappresentate l’insieme di tutte quelle componenti che ruotano attorno a quelle braccia alzate domenica scorsa. Esse sono i genitori, i direttori sportivi e presidenti di società, che scelgono, per passione ed amore per questa bellissima disciplina, di sacrificare tanto del loro tempo per perseguire un percorso  che porterà, a prescindere dalle medaglie, ad una vittoria certa, perché nel ciclismo “ o si vince o si impara”.