Bernal non delude le attese. In tanti pronosticavano la sua vittoria e così è stato. Spettacolo puro, quello che il ciclismo sa regalare. Per giunta su un palcoscenico epico, lo sterrato. Una tappa attesa e temuta quella abruzzese che arrivava a Campo Felice. Salite non durissime ma lunghe. Insomma un antipasto appenninico rispetto a quelle montagne che la carovana rosa incontrerà nella terza settimana. Gli Appennini regalano sempre grandi emozioni. E anche oggi ha mantenuto le promesse.
La cronaca della gara. Si parte guardando sempre il meteo. Non è prevista pioggia che potrebbe complicare la corsa che inizia con il classico tentativo di fuga che riesce. Tra i fuggitivi Mohoric e Mader compagni di squadra di Caruso. Ed è proprio il leader della Bahrain Victorious ad uscire dal gruppo e raggiungere il gruppo dei fuggitivi composto da una ventina di uomini. Sulla discesa di Passo Godi cade Mohoric e praticamente qui finisce il suo Giro.
Un altro ritiro importante dunque in casa Bahrain dopo quello di Landa. Tra scatti e contro-scatti e tentativi di fuga se ne forma una con ciclisti di qualità. Il gruppo davanti è composto da Tony Gallopin, Geoffrey Bouchard (Ag2r), Luis León Sánchez Gil (Astana), Filippo Zana e Giovanni Visconti (Bardiani), Matteo Fabbro (Bora-Hansgrohe), Nicolas Edet (Cofidis), Simon Carr e Ruben Guerreiro (EF Education-Nippo), George Bennett e Koen Bouwman (Jumbo-Visma), Einer Augusto Rubio (Movistar), Tanel Kanger (BikeExchange), Michael Storer (Team DSM), Bauke Mollema (Trek-Segafredo), Diego Ulissi (UAE Team Emirates), Eduardo Sepulveda (Androni-Sidermec). Ai -31km quando il gruppo continua ad avvicinarsi e tra i fuggitivi è Ulissi ad accelerare. A staccarsi sono Visconti e Sepulveda. Dietro è la Ineos ha tirare. Il ritardo si stabilizza intorno a 2’30”. Ai -26km ancora un’altra frustata tra i fuggitivi: è il turno di Simon Carr (EF Education-Nippo) seguito da Geoffrey Bouchard (Ag2r) che passa per primo al GPM di Ovindoli quando mancano 23km al traguardo di Campo Felice. Dietro ai due il gruppetto degli inseguitori è guidato da Mollema. Ai -15 il vento non fa stare tranquillo il gruppo e il con rischio ventagli, addirittura è lo stesso Evanepoel a tirare. Intanto davanti Bouwman, Mollema e Storer sono all’inseguimento di Carr e Bouchard. La coppia davanti scoppia ai -9km con Bouchard che stacca l’inglese. Carr intanto viene ripreso da Mollema, Bouwman e Storer. Davanti Bouchard resiste da solo al comando.
Nel gruppo Attila Valter soffre ma non si stacca. Il distacco tra Bouchard e il gruppo ai -3km si riduce ai 56″. Nel finale sullo sterrato che ci riporta al ciclismo storico, la gara s’infiamma. Ai 1200 metri dall’arrivo è spettacolo. Bouwman riprende Bouchard, dietro accelera Vlasov. Ma il ciclone Bernal arriva puntualmente. E vola sulle terribile pendenze dello sterrato. Ciccone resiste ma per pochi metri. L’Aquila colombiana plana sul traguardo e vince ma non alza le braccia al cielo, perché non sa se è arrivato qualcuno prima di lui . Ciccone arriva a 7″ con Vlasov. 10″ su un Evenepoel e su Daniel Martin, 12″ su Damiano Caruso, Romain Bardet, Marco Soler, Daniel Martinez, Joao Almeida, Formolo, Carthy, Buchmann e Simon Yates. Nibali è 21esimo a 35″. All’arrivo Attila Valter dice addio alla maglia rosa con un commovente bacio.
La classifica generale vede in rosa il colombiano con 35h 189′ 22″. Remco Evenepoel a 15″, Vlasov 21″, Ciccone 36″, Valter Attila a 43″, Carthy a 44″. Il ragusano Damiano Caruso settimo a 45″, Daniel Martin a 51″ , Simon Yates a 55′, Formolo decimo a 1’01”. Nibali sedicesimo a 2’12”.