La gara di Tarquinia rappresentava un banco di prova importante per la Rappresentativa Siciliana. Dopo la vittoria in Abruzzo era necessario capire se si fosse trattato di un fuoco di paglia oppure, al contrario, il segnale di un cambio di passo dei nostri nelle competizioni fuori dalla Sicilia e con un livello decisamente di spessore. La classifica per fortuna ci dice che la Rappresentativa c’è ed il podio al Trofeo Obiettivo Ciclismo Giovanile di ieri a Tarquinia è stato sfiorato di un soffio, con il 4° posto di Paolo Leone e l’ingresso nella Top Ten di Giuseppe Carmeni.
Chiaramente le posizioni che rimangono negli annuari non sono i quarti posti, ma il risultato di ieri ci dice che siamo assolutamente sulla strada giusta, che potrebbe far sperare nell’inizio di un nuovo ciclo del ciclismo su strada siciliano. La formazione stilata dal Tecnico Nello Gangemi era pressoché identica alla trasferta Abruzzese con l’unico innesto di Raffaele Tela. Alla partenza da Piazza Matteotti erano in 88 a contendersi un piazzamento verso la salita finale di 2 km che portava al traguardo di Viale Alberata Dante Aligheri. “Un arrivo finale duro – ci spiega il Tecnico Regionale Nello Cangemi – avevamo impostato la gara in un certo modo, ma abbiamo pagato i primi due giri in cui i ragazzi avevano le gambe “in croce”. Il giorno prima non ci e’ stato possibile fare il consueto giro preparatorio alla gara a causa di un problema ad una delle ammiraglie. I ragazzi sarebbero dovuti andare in fuga e cosi è stato, abbiamo vinto due traguardi volanti ed eravamo presenti in due fughe, una a metà gara con Elia Basile ed una con Raffaele Tela. All’ultimo giro Tela è stato ripreso e l’unico che è riuscito a chiudere ed entrare nel gruppetto di testa, che poi ha tagliato il traguardo, è stato Paolo Leone, che pero’ ha sofferto un po l’arrivo duro in salita chiudendo in quarta posizione.”
Gangemi non fa sconti a nessuno, ed anche questo è di buon auspicio. In altri tempi avremmo parlato di questo quarto posto come di un’impresa, ma la consapevolezza e l’esperienza del selezionatore ci convincono ancora di più che le basi per fare bene in futuro ci sono tutte. Sono contento a metà – prosegue Gangemi – questi ragazzi devono capire che quando indossano la maglia della Rappresentativa devono lottare e ragionare da squadra. Le condizioni tecniche e le qualità dei singoli non sono in discussione, ma bisogna lavorare di più sull’amalgama. Prevedo di fare un raduno prima dei campionati italiani, perché ricordiamoci che tutti questi appuntamenti sono propedeutici ai campionati italiani. Ci tenevo al podio e ci credevo, lo abbiamo sfiorato e non posso rimproverare molto ai ragazzi, se non questo aspetto legato al ragionare piu’ da squadra.”