Giro d’Italia (2.UWT), Stage 16: Sacile – Cortina d’Ampezzo

di Giuseppe Ortale

Arrivo a Cortina d’Ampezzo dopo aver scalato il Fedaia, il Pordoi e il Passo Giau. Tappone dolomitico con 5700 metri di dislivello

Stage 16 Sacile - Cortina d'Ampezzo

Stage 16 Sacile – Cortina d’Ampezzo

La sedicesima tappa del Giro d’Italia (2.UWT) è una delle frazioni più dure di questa edizione della corsa rosa212 km, partenza da Sacile e arrivo a Cortina d’Ampezzo, 4 GPM e ben 5700 metri di dislivello.

Dopo la partenza il gruppo affronterà la prima difficoltà di giornata La Crosetta (11,7 km al 7,1%) che presenta 9 km con una pendenza media dell’8%; scollinamento a 1118 metri e discesa che porta verso l’Altopiano del Cansiglio. Discesa impegnativa e strada che successivamente tende leggermente a risalire fino al km 91,7 dove è posto il primo traguardo volante di Agordo.

Dopo Alleghe Caprile iniziano le prime rampe del Passo Fedaia (14 km al 7,6%) che diventa molto duro appena si entra a Malga Ciapela con gli ultimi 5 km con una pendenza media dell’11% e punte al 18% nei pressi di Capanna Bill; dodici chilometri di discesa verso Canazei dove inizia la scalata verso la Cima Coppi il Passo Pordoi, 11,8 km al 6,8% per arrivare a quota 2239 metri. Discesa veloce su Arabba e due strappi, Cernadoi (1500 metri al 7%) Colle Santa Lucia (2400 metri al 6,6%), prima di ricominciare a salire verso il Passo Giau (9,9 km al 9,1%); una salita che non lascia la possibilità di respirare.

A circa 5 km dall’arrivo ci si immette nella statale 48 (Strada della Dolomiti) dove la pendenza diminuisce fino a giungere all’abitato circa a 1500 m dall’arrivo. Superato il ponte sul Boite la strada riprende a salire con pendenze dolci (5%). Da segnalare una serie di curve fino ai 300 m dall’arrivo dove ci si immette con una curva a sinistra nel rettilineo finale in pavé che porta al traguardo di Cortina d’Ampezzo.

 

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