Giro, a Cortina è spettacolo! Bernal vince. Un immenso Caruso conquista il secondo posto nella Generale

di Valentino Sucato

Eroico Caruso. La gara della vita. Non vince ma merita gli applausi degli italiani amanti della bici. L’uomo della Bahrain Victorious ha mostrato di meritare i gradi di capitano tenendo testa ad un Bernal scatenato. Damiano tiene fino a quando può la ruota di un super-Bernal e in discesa recupera. Arriva terzo dietro Bardet. Al di là dell’impresa del colombiano, è Caruso l’eroe di giornata.

La nuova altimetria della tappa

La gara.
Era considerata  la tappa della verità, quella nella quale i pretendenti alla maglia rosa dovevano sguainare la sciabola e darsi battaglia. Ma le sorprese arrivano già prima della gara. Già ieri sera con il peggioramento delle condizioni meteo, l’ipotesi di una tappa ridotta si andava rafforzando di minuti in minuto.  E così quando stamattina gli organizzatori hanno comunicato alle squadra che non si sarebbero scalati Fedaia e Pordoi, non è stata un fulmine a ciel sereno. Tappa dunque accorciata con Mauro Vegni che è stato esplicito: “Il nostro primo obiettivo – ha spiegato- è quello di portare in sicurezza i corridori a Milano. Oggi le condizioni non sapevamo come potevano essere in prospettiva. Abbiamo ritenuto più importante accorciare la corsa, rendendola intensa. L’anno scorso a Morbegno è stata una brutta figura, quella di oggi è una situazione diversa. Non possiamo cancellare anche l’ultima discesa, altrimenti annulliamo la tappa completamente. Pensiamo di aver tutelato sia i corridori che la tappa. Tante squadre avrebbero anche fatto la corsa completa. La discesa finale sarà affrontata sicuramente e al meglio dai corridori. È stata una delle condizioni per cui il percorso è stato modificato in questo modo”. Si parte e subito vi è una fuga che via via si va rimpinguando sino ad arrivare a ventiquattro uomini al comando: Vincenzo Nibali, Gianluca Brambilla, Amanuel Ghebreigzabhier (Trek-Segafredo), Geoffrey Bouchard (AG2R Citroen), Louis Vervaeke (Alpecin-Fenix), Gorka Izagirre (Astana-PremierTech), Jan Hirt (Intermarché-Wanty-Gobert), Koen Bouwman (Jumbo-Visma), Harm Vanhoucke (Lotto Soudal),  Jan Tratnik (Bahrain-Victorious), Matteo Fabbro, Felix Großschartner (Bora-hansgrohe), Joao Almeida (Deceuninck-QuickStep), Daniel Martin (Israel Start-Up Nation), Lorenzo Fortunato (EOLO-Kometa), Antonio Pedrero, Einer Rubio, Davide Villella (Movistar), Tanel Kangert (Team BikeExchange), Nicolas Roche (Team DSM),  Davide Formolo, Diego Ulissi (UAE Team Emirates), Giovanni Visconti e Samuele Zoccarato (Bardiani CSF Faizanè) che raggiungono 2’24” di vantaggio. Sulla discesa dopo lo scollinamento della Crosetta il gruppo davanti si spezza. Restano in fuga  Vincenzo Nibali, Amanuel Ghebreigzabhier (Trek-Segafredo), Gorka Izagirre (Astana-Premier Tech), Joao Almeida (Deceuninck-Quick Step), Antonio Pedrero (Movistar) e Davide Formolo (Uae Team Emirates). Il gregario  Ghebreigzabhier si spende per tirare il gruppo dei sei in particolare il suo  compagno Nibali. Ai -26km è Formolo ad attaccare. Il gruppo della maglia rosa è ridotto ai minimi termini tirato dalla EF, si stacca Foss sino a stamani decimo in classifica generale. Anche Vlasov perde leggermente contatto dal gruppo Bernal. Yates soffre ma non crolla. Restano Caruso, Bernal, Martinez, Carthy, Bardet, Ciccone, Yates e Carr (compagno di Carthy – EF) che tira questo gruppetto. Ai – 24 è Pedrero al comando con 14″ su Formolo e Almeida. Nibali a 24″. A 1’04” il gruppetto maglia rosa. Nel gruppo maglia rosa proprio mentre si aggancia Vlasov, attacca Bernal che in pochi secondi aggancia e supera ad uno ad uno tutti i fuggitivi portandosi addirittura in testa.
Barnal è un uragano. Yates non resiste ai suoi attacchi. Dietro al colombiano restano Caruso, Carthy e Bardet  a 25″. Ciccone ha un ritardo di una decina di secondi. Sulla Cima del Giau passa in solitario Bernal. Ma è Damiano Caruso ad inseguire Bernal che transita in cima Giau con 45″, Bardet a 1’15” precede Ciccone e Carthy. Perde terreno Yates a  2’40 dal colombiano. In discesa L’Aquila degli iblei si tuffa alla caccia di un Bernal scatenatissimo. In discesa Caruso recupera e ai -7km ha un ritardo di 30″. Ai -4 km Bardet raggiunge Caruso. Ormai Bernal è irraggiungibile e va a vincere a Cortina d’Ampezzo e sul traguardo si toglie la mantellina per onorare la maglia rosa che indossa. Arrivano Bardet e Caruso a 26″. Non naufraga Ciccone quarto a 1’17” che anticipa Carthy e Almeyda. Sprofondano Vlasov a 2’10 e  Yates 2’36. Evanepoel crolla. All’arrivo Bernal ha detto: “Volevo regalare spettacolo anche se era rischioso. Ho tolto la mantellina per esporre la maglia rosa”. In classifica generale il colombiano Bernal  ha un vantaggio di 2’24” su Damiano Caruso, di 3’40 si Carthy. Seguono Vlasov 4’18”, Simon Yates a 4’20, Ciccone 4’31”, Bardet a 5′ 02″, Martinez a 7’18”.