Giro, Yates vola e mette in crisi Bernal. Caruso dieci e lode. Nibali e Ciccone cadono

di Valentino Sucato

Yates mette in crisi il regno di Bernal. Martin vince la tappa. Per Caruso solo applausi, si difende da campione. Crollano in tanti: Vlasov, Carthy, Evanepoel. Nibali e Ciccone cadono. La tappa di oggi demolisce le certezze di lunedì scorso. E dunque, Bernal riuscirà a resistere agli attacchi dei prossimi giorni?

La tappa.

Tappa importante la 17ª che porta la carovana rosa da Canazei a Sega di Ala con due salite, quella di Passo San Valentino e la seconda quella dell’arrivo che dopo la giornata di riposo in questa ultima parte del Giro, potrebbe dare un segnale chiaro sullo stato di forma dei pretendenti alla vittoria finale. A chi più di tutti ha giovato la sosta? La tappa è condizionata da una fuga che arriva ai piedi del Colle San Valentino con un vantaggio di 4’10 sul gruppo maglia rosa. I diciannove fuggitivi sono: Valerio Conti, Alessandro Covi, Diego Ulissi (UAE Team Emirates), Geoffrey Bouchard (AG2R Citroën), Giovanni Carboni (Bardiani-CSF-Faizanè), Dries De Bondt (Alpecin-Fenix),  Jan Hirt, Quinten Hermans, Andrea Pasqualon (Intermarché-Wanty-Gobert), Dan Martin (Israel Start-Up Nation), Felix Großschartner (Bora-hansgrohe), Matteo Badilatti (Groupama-FDJ), Matteo Jorgenson, Antonio Pedrero (Movistar), Jacopo Mosca (Trek-Segafredo), Luis Leon Sanchez (Astana-PremierTech), Gianni Moscon (Ineos Grenadiers),  James Knox, Pieter Serry (Deceuninck-QuickStep). Sulla salita di San Valentino cedono Covi, Pasqualon, Jorgenson. Il gruppo si sgretola e ai -41km restano solo in tre a tirare: Daniel Martin, Gianni Moscon, Antonio Predero.  Il loro vantaggio oscilla intorno a 2’10” e vengono raggiunti prima dello scollinamento del San Valentino da Geoffrey Bouchard, leader della maglia azzurra. Ed è infatti Bouchard a passare per primo sul GPM di San Valentino. Evenepoel dopo una breve crisi che lo aveva fatto staccare dal gruppo maglia rosa rientra in un tratto nel quale le pendenze diminuiscono. Nel gruppo Maglia rosa a fare l’andatura è la BikeExchange di Simon Yates con Nieve che porta il gruppo allo scollinamento con un ritardo di 2’50” dai fuggitivi che a loro volta sono inseguiti da due uomini Ravanelli (Androni)  e Carboni della Bardiani(il loro ritardo è di 35″). Damiano Caruso marca la maglia rosa. Gli unici compagni rimasti accanto al ragusano sono Valls e Pello Bilbao. Sulla discesa, caduta: Nibali, Ciccone,  Evenepoel e Ghebregzabhier. Ai -19km i quattro in fuga sono raggiunti da Ravanelli e Carboni. Eccezionale Ciccone: dopo un drammatico inseguimento, riesce a rientrare nel gruppo maglia rosa. Sulla salita finale il vantaggio dei sei fuggitivi ai -10,5 km scende a 1’10”. Il ritmo cala e così Daniel Martin rompe gli indugi e scatta. Gli altri 5 non rispondono e lo lasciano andare. Nel gruppo maglia rosa a tirare nella prima parte dell’ultima salita sono gli uomini Astana, prima Luis León Sanchez e Fabio Fellini ma presto (dopo che capiscono che Vlasov è in difficoltà) vengono rimpiazzati dagli uomini Ineos ed in particolare con Castroviejo.

Vlasov, infatti, ai -9km cede qualche metro ma è tenuto a galla dal compagno Vladimir Pronskiy.  Anche Ciccone si stacca e segue per pochi metri la scia di Vlasov. L’abruzzese poi cede. Crolla poi anche Vlasov. Davanti è Martin che guadagna terreno. Nel gruppo maglia rosa Damiano Caruso sale con il piglio giusto accanto a Bardet. Anche Ulissi e Ravasi in questo gruppo reggono il passo imposto dalla Ineos. Ai -6km si stacca Bardet. Poi anche Carthy. Martin davanti sente il profumo di gloria. Yates è pimpante e sembra minacciare tempesta.  Nel gruppo rosa c’è selezione: restano, i tre Ineos, Castroviejo, Daniel Martinez, Bernal, i due Bahrain Caruso, Bilbao, poi Ulissi, Simon Yates e Almeida. Moscon si fa riprendere dal gruppo Bernal e gli uomini Ineos salgono a 4.  Scatta Almeida. Dopo 10″ anche Simon Yates inseguito da Bernal e Martinez. Caruso segue i quattro con il suo passo a 15″. Qui è la svolta :  ai -3,3km Yates scatta ancora e questa volta Bernal non risponde. Accanto al colombiano resta il fido Martinez. Yates vola, viene agganciato (e aiutato) da Almeyda.  Bernal incredibilmente barcolla e si allontana da Yates. Il colombiano è aiutato da un Martinez encomiabile. Ai due si aggiunge uno straordinario Damiano Caruso che addirittura si mette a guidare il terzetto. Martin vince, Almeida lascia Yates e si prende il secondo posto (+13″). Dopo Yates (+30″), quarto arriva Ulissi con Caruso (entrambi a + 1’20”) e a seguire Martinez e Bernal (+ 1’23”). Pedrero a 1’38, Bilbao a 1’43, Foss e Bennett a 2’21, Lorenzo Fortunato a 2’47. Gli altri uomini di classifica: Vlasov a 3′ 07″, Carthy a 3’51”. In classifica generale Bernal mantiene la maglia rosa ma quanta paura! E ancora ci sono tante salite. Al secondo posto Caruso a 2’21”, Yates a 3’23”, Vlasov a 6’03”, Carthy a 6’09”, Bardet 6’11”, Martinez 7’17” Almeida 8’45”, Foss a 9’18, Ciccone a 11’06”.