Lettori di SportWebSicilia, benvenuti al terzo appuntamento con Passione Running, rubrica dedicata agli appassionati della corsa e di tutte le sue declinazioni.
Se nei precedenti appuntamenti vi abbiamo parlato di percorsi adatti al podismo amatoriale e al running classico, oggi vi porteremo a conoscere uno dei luoghi più adatti al trekking e al trail running, ovvero la riserva dello Zingaro. Per i pochi che non conoscono questo meraviglioso scorcio di Sicilia, si tratta della prima riserva naturale istituita nell’Isola. Un percorso unico nel suo genere, che interconnette i territori comunali di Castellamare del Golfo e di San Vito Lo Capo. Lungo gli oltre dieci chilometri nei quali si interpone il percorso classico, è possibile ammirare un paesaggio mozzafiato: da un lato le montagne e dall’altro le spettacolari calette La Praiera, Berretta, Disa, Marinella, Uzzo e Tonnarella. Al tratto marittimo infatti si affiancano i tragitti che si inerpicano sulle montagne.
INFORMAZIONI E CONSIGLI SULLO ZINGARO
Un’area, quella della riserva dello Zingaro, che ancora porta le cicatrici dell’incendio dello scorso anno, nel quale andarono in fumo diversi ettari di macchia meditteranea. Tuttora alcuni tratti sono chiusi al pubblico per la necessità di mettere in sicurezza gli stessi. Per chi vuole mettersi alla prova e sfidare se stesso e i propri limiti, lo Zingaro fa davvero al caso vostro. Le strade si adattano perfettamente al trekking e al trail running. Chi vuole praticare attività motoria e/o sportiva all’interno della zona deve però armarsi di tanta resistenza e pazienza. I percorsi, che presentano pietre e ciottolati sparsi, si arrampicano a volte su salite abbastanza lunghe, mettendo a dura prova polpacci, quadricipiti e bicipiti. Strade che non si adattano a chi ha problemi alla schiena o algie rilevanti.
Oltre ad avere delle calzature adatte, chi deciderà di intraprendere la propria attività all’interno della riserva dovrà fare attenzione anche al periodo e, di conseguenza, all’orario. Durante il periodo estivo, si sconsigliano le ore centrali della giornata, in quanto mancano aree vere e proprie in cui potersi riparare dal sole. In inverno invece è meglio sfruttare proprio la fascia 12-16 in quanto, facendo buio prima, si rischia di non vedere ad un palmo dal proprio naso. Bisogna fare attenzione: lo Zingaro, in quanto riserva, non presenta al proprio interno punti ristoro e di primo soccorso. Si consiglia quindi di portarsi dietro il necessario per potersi garantire un’adeguata idratazione. Infine, per chi ama il mare, l’idea di un tuffo per rilassare i muscoli nelle acque cristalline della zona non è di certo da disdegnare.