Tour de France (2.UWT), Stage 11: Wout van Aert fenomenale sul Mont Ventoux

di Giuseppe Ortale

Wout van Aert (Team Jumbo – Visma) mette a segno la vittoria più importante della sua carriera con una fenomenale azione sul Mont Ventoux; non meno di 24 ore fa il Campione di Belgio arrivava secondo dietro Mark Cavendish sul traguardo di Valence testimonianza della sua grandissima polivalenza.

L’undicesima tappa del Tour de France (2.UWT) era quella della doppia scalata del Mont Ventoux, una delle più impegnative di tutta la Grande Boucle; ad inizio frazione è Julian Alaphlippe (Deceuninck – Quick Step) in prima persona a cercare di portare via la fuga in compagnia della maglia a pois Nairo Quintana (Team Arkèa Samsic).

Il gruppo dietro reagisce e si fraziona e Alaphilippe, da solo, transita primo al traguardo volante di Les Imberts; la situazione è in rapida evoluzione fino a quando finalmente si forma un gruppetto in testa alla corsa composto da Bauke Mollema, Kenny Elissonde e Julien Bernard (Trek – Segafredo), Pierre Rolland e Quentin Pacher (B&B Hotels p/b KTM), Xandro Meurisse e Kristian Sbaragli (Alpecin – Fenix), Nils Politt (BORA – hansgrohe), Luke Durbridge (Team Bike Exchange), Vegard Stake Laengen (UAE Team Emirates),Wout van Aert, Benoît Cosnefroy e Greg Van Avermaet (AG2R Citroën Team) , Pierre – Luc Périchon (Cofidis, Solutions Crédits) e Daniel Martin (Israel Start – Up Nation) che approccia il primo passaggio sul “Monte Calvo”.

Il gruppo segue con un ritardo superiore ai 4’ e con le grandi difficoltà di David Gaudu (Groupama – FDJ) che si stacca e dice addio alla classifica generale; Alaphilippe transita per primo in cima al Mont Ventoux.

La gara esplode ai piedi della seconda scalata con Elissonde che è il primo a scattare ma quando entra in azione van Aert non c’è né per nessuno; azione da vero e proprio fenomeno che gli permette di mettere in bacheca la sua quarta vittoria in carriera al Tour.

Nel gruppo maglia gialla succede di tutto con la INEOS – Grenadiers che tira per lunghi tratti della corsa ma il suo capitano Richard Carapaz non è stato capace di attaccare un Tadej Pogacar che segue l’attacco del giovane Jonas Vingegaard