Vittoria in maglia gialla per Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) che vince la diciassettesima tappa del Tour de France (2.UWT) battendo solo nella volata finale Jonas Vingegaard (Team Jumbo – Visma) e un bravissimo Richard Carapaz (INEOS Grenadiers).
Frazione che inizia con la notizia del ritiro di Steven Kruijswick con olandese che affronterà il resto della giornata con soli 4 elementi.
Si inizia subito con diverse azioni per portare via l’attacco di giornata che alla fine si concretizza con un gruppetto di sei uomini composto da: Lukas Pöstlberger (BORA – hansgrohe), Anthony Perez (Cofidis, Solutions Crèdits), Dorian Godon (AG2R Citroën Team), Anthony Turgis (Team TotalEnergies), Danny Van Poppel (Internarché – Wanty – Gobert Matériaux) e Maxime Chevalier (B&B Hotels p/b KTM); nulla da fare per Julien Bernard (Trek – Segafredo) che perde l’attimo e non riuscirà a rientrare sulla testa della corsa.
I primi due terzi di gara volano via con Van Poppel che vince il traguardo volante di Bagnères de Luchon davanti a Turgis e Godon; gruppo regolato da Michael Matthews (Team Bike Exchange) che recupera un punticino in classifica sulla maglia verde Mark Cavendish (Deceuninck – Quick Step).
Subito dopo Bagnères dal gruppo si sgancia la coppia Team Arkèa Samsic Nairo Quintana ed Élie Gesbert seguiti dalla maglia a pois Wout Poels (Bahrain – Victorious) e Pierre LaTour che seguono la testa della corsa che ormai è impegnata lungo la prima salita di giornata il Col de Peyresourde. L’azione di Quintana e compagnia viene annullata dal gruppo tirato dall’UAE Team Emirates a 2 km dallo scollinamento mentre l’ultimo a mollare è LaTour che cerca di proseguire con la sua azione.
Turgis si prende la soddisfazione di passare per primo sul Peyresourde davanti a Perez e Godon che saranno gli assoluti protagonisti del finale; la coppia francese scollina la seconda salita di giornata il Col de Val Louron – Aver e iniziano la scalata che porta all’arrivo in cima al durissimo Col du Portet con un vantaggio sul gruppo superiore ai 3 minuti.
In testa al gruppo della magli rosa entrano in azione Davide Formolo, Brandon McNulty e infine Rafal Majka che spezza le gambe a tutto il gruppo prima dell’accelerazione della maglia gialla seguito da Vingegaard e Carapaz; sono diversi gli attacchi del leader della classifica generale che chiede e ottiene i cambi dal danese il quale si preoccupa tantissimo del vincitore del Giro 2019.
Preoccupazioni che si materializzano all’interno degli ultimi 1500 metri quando Carapaz parte e mette in difficoltà il giovane Vingegaard che però non molla e rientra con la testa della corsa; ultimi metri con Pogacar che con l’ennesima accelerazione si prende la tappa.
Molto bene David Gaudu (Groupama – FDJ) e Ben O’Connor che sia piazzano rispettivamente quarto e quinto di giornata; naufraga Rigoberto Uran (EF Education – Nippo) che scende dal podio e adesso ha un ritardo di 1’37” da Carapaz.