Olimpiadi di Tokyo 2020: il percorso e i favoriti della prova su strada di ciclismo
di Giuseppe OrtaleCiclismo23 Luglio 2021 - 19:41
234 km e 4865 metri di dislivello sono numeri che bastano a far capire quanto impegnativa sarà la prova su strada delle Olimpiadi di Tokyo 2020; partenza da Musashinonomori Park e arrivo all’interno del Circuito Internazionale di Fuji.
Dopo 40 km dalla partenza la strada inizia leggermente a salire per arrivare alla prima difficoltà di giornata rappresentato dal Doushi Road (4,3 km al 6,7%) che negli ultimi 1300 metri presenta pendenze sopra il 9,2%; si resta in quota per altri 10 km prima della salita che porta il gruppo a Kogasaka Pass (2 km al 5,2%).
Lunga discesa e tratto in pianura fino ad arrivare all’Highway 469 dove inizia ufficialmente che porta ai 1446 metri del Fuji Sanroku (15,4 km al 5,8%); questo sarà uno dei momenti chiave della corsa con i big che inizieranno a fare lavorare i compagni di squadra e con il gruppo che perderà pezzi lungo la salita. A fine discesa si transiterà per la seconda volta a Gotenga e tratto di circa 40 km costantemente fatto di saliscendi; si entra finalmente all’interno del Circuito di Fuji dove dopo un paio di chilometri si riprenderà a salire.
Il Mikuni Pass è la salita più dura del percorso che misura 6800 metri alla pendenza media del 10,2%; il tratto più duro i corridori lo incontreranno nella parte centrale dell’ascesa. 4 km alla pendenza media del 12,2%. Qui si può decidere la corsa anche se c’è ancora tempo per rientrare perchè prima dell’arrivo si deve transitare nuovamente sul Kogosaka Pass seguito dalla lunga discesa che porta all’arrivo.
I FAVORITI
Il fresco vincitore del Tour de France Tadej Pogacar è il favorito numero uno della prova olimpica davanti all’altro protagonista della Grande Boucle Wout van Aert; subito dietro il connazionale Remco Evenepoel, Primoz Roglic, l’embatido Alejandro Valverde. Occhio a Joao Almeida e Michael Woods. In casa azzurri si punta sull’esperienza di Damiano Caruso e Vincenzo Nibali ma occhio ai giovani Giulio Ciccone, Gianni Moscon e Alberto Bettiol capaci di rendere la corsa dura sin dai primi chilometri.
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