Vincenzo Viola: dall’ospedale alla salvezza della Wp Catania

di Giovanni Saeli

Ci sono storie che troppo spesso rimangono all’ombra di una società che va sempre più di corsa e non si sofferma su cosa ci sia dietro ad un un risultato, una vittoria o una salvezza.

Ed è forse anche questo il compito che noi di Sport Web Sicilia abbiamo: raccontare quelle storie incredibili di cui a volte nessuno si accorge.

E’ il caso di Vincenzo Viola. Attaccante, capitano e bandiera della Cardiovascular Waterpolo Catania che quest’anno è riuscita a salvarsi con due prestazioni incredibili di tutto il gruppo assieme ad un Viola vero trascinatore con gol e giocate importanti.

Nulla di nuovo in realtà se non fosse, che  proprio Vincenzo poco meno di 6 mesi prima lottava in ospedale contro la spondilodiscite, ovvero, un’infezione gravissima ai dischi intervertebrali oltre che alle vertebre che, tra le tante problematiche, può portare anche al morte del paziente.

Un problema raro e difficile anche da diagnosticare. Con cui medici, fisioterapisti e lo stesso Vincenzo hanno dovuto combattere con sacrifici ed impegno ma soprattutto con tanta speranza.

Vincenzo, all’improvviso la tua vita cambia e non sai neanche il perché. Cosa hai provato nei mesi passati in ospedale?

“I mesi di settembre e Ottobre 2020 sono stati i più difficili. Non riuscivo ad alzarmi dal letto e neanche i medici sapevano cosa potessi avere. Anche solo per andare in bagno avevo bisogno dei due miei fratellini. Quando poi a Novembre i medici sono riusciti a capire il vero problema ero felice ma allo stesso tempo anche un po’ impaurito. I rischi erano tantissimi ma fortunatamente ho trovato nel reparto persone incredibili come Biagio Maugeri che ogni giorno si è preso cura di me come fosse un padre. “

Vincenzo Viola in ospedale con Biaggio Maugeri Vincenzo Viola in ospedale con Biagio Maugeri.

Dopo un periodo infernale inizi un lungo e difficile processo di riabilitazione alla vita di tutti i giorni. Ma perché Vincenzo Viola torna in acqua?

“Finito il ricovero ospedaliero ho indossato per tantissimo il busto. Le risonanze di settimana in settimana davano segnali confortanti. Il 10 Aprile, con l’addio di Fausto Avellino, il presidente Penna mi chiede di prendere in mano la Wp Catania per provare a salvarsi e senza pensarci due volte ho risposto presente ad un’altra sfida difficilissima. La pallanuoto mi ha sempre aiutato ed è per questo che sentivo il bisogno di tornare in acqua. La pallanuoto non è solo acqua ma anche tutte le persone che girano intorno a questo mondo: Andrea Penna, Sergio Cannavo’, Peppe Dato e tutte le varie società che mi hanno sempre ospitato anche solo per farmi fare 4 bracciate e poi uscire tornando ad indossare il busto. Torno in acqua perché ne avevo bisogno. Avevo bisogno di tornare alla mia normalità il più in fretta possibile , sempre sotto i 1000 consigli del Dottor La Rocca. Mio fisioterapista e amico fraterno”

Che ruolo hanno giocato i compagni e gli amici della ‘pallanuoto’ in questo periodo?

Un ruolo fondamentale quanto le medicine. Tutti i miei compagni mi chiamavano ogni giorno raccontandomi gli allenamenti e mi facevano sentire partecipe. Ruggero Faro, Salvo Scicali, Giulio Sfogliano ma praticamente tutti mi sono stati virtualmente accanto. Un grazie enorme va a Giorgio La Rosa per essermi stato vicino sempre tramite telefono e chiamate per non parlare del Presidente Penna: non so se fosse una cosa legale ma qualche volta è venuto a trovarmi in ospedale solo per farmi compagnia un’oretta. Di lui spesso si evidenziano i difetti ma in verità è una persona davvero incredibile che mi ha dato una forza incredibile. Loro sanno quanto li ho a cuore e che non dimenticherò mai ciò che hannp fato per me.

Prima vinci la malattia e poi in acqua, salvi la Waterpolo Catania con due prestazioni incredibili. Questa salvezza forse vale qualcosa in più per te?

“La Waterpolo Catania si è salvata perché sono venute fuori le qualità umane. Nei momenti difficili esce fuori l’uomo prima che il giocatore. E questo gruppo si è dimostrato un gruppo forte nel momento di massima difficoltà. E questo oltre che merito del Presidente Penna è soprattutto merito di Salvo Munzone, fondamentale per questo gruppo, sempre con la parola giusta al momento giusto.
Le prestazioni incredibili sono quelle di Ursino , Tarascio , Faro , Tagliaferri , Scicali , Paratore , Sfogliano , Di Paola , Scuderi e Mirabella. E dei tre ragazzini muri antichi Gitto, Palazzo e Lo Faro che sono cresciuti tanto sia dentro che fuori dall’acqua .
Chiaramente questa salvezza è speciale per me , essere in acqua a divertirmi, vincere con Valerio e Vittorio (i miei fratelli ) in tribuna a fare il tifo… è stata un emozione forte. Grazie a chi c’è stato in questo periodo difficile.

Vi Voglio Bene”