Ci si attendeva qualcosa in più dai primi siciliani in gara nella giornata ufficiale d’apertura delle Olimpiadi di Tokyo. Nella prova in linea su strada del ciclismo, l’ecuadoriano Richard Carapaz ha conquistato la medaglia d’oro, precedendo i due favoriti, il belga Wout Van Aert e lo sloveno Tadej Pogacar.
Migliore azzurro Alberto Bettiol, che, dopo una coraggiosa prova si è dovuto arrendere ai crampi, giungendo al 14esimo posto. Dieci posizioni dopo si è piazzato il ragusano Damiano Caruso, mentre solo 53° il messinese Vincenzo Nibali, che ha portato alcuni attacchi, rintuzzati, però, puntualmente dagli avversari.
Ai microfoni de “La Gazzetta dello Sport”, Nibali ha esternato il proprio rammarico: “Abbiamo giocato le nostre carte nel modo giusto con Bettiol che stava bene, solo che nel finale le energie non erano al massimo.
Si è cercato di anticipare più volte, l’andatura è stata sempre molto alta, anche io nei due giri finali ho cercato di anticipare la salita. Alla fine, ci sono stati tanti scatti, io sono uscito nel momento giusto, quando è uscito anche Evenepoel. Abbiamo fatto un’azione, ma dietro hanno ricucito”.
Molto delusa la schermitrice catanese Rossella Fiamingo, che sperava di tornare sul podio della spada a cinque anni di distanza dall’argento conquistato a Rio de Janeiro. L’etnea si è stata battuta (15-7) nei quarti dall’estone Katrina Lehis, che ha guadagnato subito un vantaggio di 6-0, valso da ipoteca sul successo.
“Io sono piccolina e non ho mai trovato la misura contro di lei che è altissima – ha dichiarato Fiamingo alla Rai, evidenziando la differenza di statura tra lei (alta 1,68) e l’estone (1,86) -. Ho provato a modificare la mia scherma, ma lei non si è fatta influenzare da nessun tipo di cambiamento e ha alternato bene le azioni. È andata così. Mi dispiace, ho provato a crederci, ma da metà assalto ho capito che sarebbe stato difficile recuperare”.
La FOTO grande (Bizzi) è tratta dalla pagina Facebook della Federscherma