Nuoto olimpico: il giorno del riscatto con due medaglie ‘pesantissime’!
Non eravamo stati molto teneri dopo la prima giornata, colpa di alcune controprestazioni da parte di atleti titolati che avevano, sbagliano, fatto presagire ad una ennesima prova incolore da parte dei nuotatori italiani, ma non è stato così.
Prima Nicolò Martinenghi con uno storico bronzo nei 100 metri rana, dietro ai due favoritissimi Peaty e Kamminga, poi una fantastica staffetta veloce maschile, la 4×100 stile libero, ci hanno ridato speranza e sorrisi a 32 denti.
Martinenghi ormai lo conosciamo da tanto, pur essendo giovanissimo è un predestinato, detentore dei record mondiali juniores sia dei 50 che dei 100 metri rana, finalmente, dopo infortuni e prove a volte incolori, ultima quella ai recenti europei proprio nei 100 rana, ha dato conferma delle sue capacità e doti innate di grande ranista conquistando il terzo posto con 58″33 (27″27 ai 50 metri), dietro al britannico Adam Peaty 57″37 e all’olandese Arno Kamminga secondo in 58 netti.
Il cammino di Martinenghi inizia a Dicembre dove ai Campionati Italiani Assoluti si qualificava per l’olimpiade con 58″75, record italiano e primo under 59″ in Italia, poi il deludente quinto posto agli europei con una cattiva gestione delle batterie, semifinali e finale, quindi il riscatto e l’apparente solidità, determinata però da approfonditi studi e niente di improvvisato da parte del suo tecnico Marco Pedoja e con una sapiente gestione del passaggio ai 50 metri in progressione dalla batteria alla finale 27″7-27″5-27″3.
Quindi è la volta della staffetta 4×100 stile libero, che si presenta in corsia 4 da favorita dopo una strepitosa serie di qualificazione e l’inserimento di Thomas Ceccon al posto di Santo Condorelli, che ci hanno permesso di migliorare per ben due volte il record italiano. Apre un timido Miressi, che rimane forse spiazzato dal passaggio folle di Dressel ai primi 50 metri, 22″24, ma poi risale e limita a quasi mezzo secondo il differenziale dai favoritissimi americani (47″26 contro 47″72), poi entra in vasca un carichissimo Thomas Ceccon, qualificatosi alla finale dei 100 dorso poco prima che risale una posizione con 47″45 dietro i francesi Manadou, quindi Zazzeri, ripresosi dopo due anni di oblio, piazza un 47″31 che ci porta in seconda posizione ed infine Manuel Frigo 47″63 resiste al rientro degli australiani con uno scatenato Kile Chalmers il più veloce di tutti con 46″44.
Altre notizie vanno sicuramente in secondo piano, come il rientro a casa di Benedetta Pilato che non disputerà quindi nessuna staffetta dato il suo stato di forma e la possibilità di poter schierare o la Carraro o la Castiglioni tra batterie del mattino ed eventuale finale del pomeriggio, e la qualifica in extremis di Federica Pellegrini alla semifinale dei suoi 200 stile libero
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