La Vuelta 2021 sarà l’ultima corsa della carriera di Fabio Aru

di Giuseppe Ortale

Sette vittorie nei grandi giri (3 al Giro d’Italia, 2 alla Vuelta Espana e 1 al Tour de France), campione italiano di strada nel 2017, due podi al Giro 2014 e 2015 e la vittoria della Vuelta sempre nel 2015; una carriera, quella di Fabio Aru, che negli ultimi anni ha subito una forte battuta d’arresto ma che proprio adesso aveva visto il 31enne nato a San Gavino Monreale ritrovare il giusto colpo di pedale alla Vuelta a Burgos, secondo solo a Mikel Landa.

La notizia delle ultime ore è davvero sorprendente con Fabio Aru che dopo la Vuelta Espana appenderà la bici al chiodo; la fila di coloro che si complimentano con il sardo è già lungo ed è formata da coloro che fino a due mesi fa portava avanti un processo all’uomo e al ciclista.

“Non è stato facile prendere questa decisione”. Con queste parole il ciclista del Team Qhubeka NextHash ha spiazzato tutti annunciando il suo ritiro dal ciclismo professionistico; poche parole per capire la sofferenza di un ragazzo, di un padre che ha speso i suoi migliori anni sopra una bicicletta.

“Continuerò ad andare in bicicletta – aggiunge Aru – perché è quello che amo fare ma per ora sono concentrato a correre la Vuelta a Espana al meglio delle mie capacità con i miei compagni di squadra del Team Qhubeka NextHash; è giusto che il mio viaggio finisca qui in Spagna, un luogo e una gara di cui ho ricordi incredibili”.

Il ciclismo fa parte della sua vita e il sardo ha fatto parte del nostro ciclismo tra tanti alti e bassi; ha onorato la maglia azzurra e ha sempre lottato al massimo delle sue capacità. Quando si arriva a dire basta non ci sono tanti perché ma c’è solo la consapevolezza di aver dato tutto e Fabio, nel bene e nel male, l’ha sempre espresso ogni volta che si presentava al via di una gara.

Adesso inizia la vita “Fabietto”. AD MAJORA SEMPER!!!