Si svolgerà il 19 settembre prossimo la quindicesima edizione dell’Etna Marathon, la più importante manifestazione sportiva siciliana di MTB, quella che sicuramente ha ormai raggiunto un eco internazionale, capace di attrarre migliaia di bikers appassionati ma anche un certo numero di professionisti di rilievo.
Un percorso duro, tecnico, che si snoda per oltre 80 km in scenari mozzafiato, unici nel loro genere almeno in Europa. Il vulcano fa certamente da cornice e da polo di attrazione, nonché (in base alle condizioni climatiche e ai propri “capricci”) da variabile tecnica e vedremo tra poco perché.
Noi di SwS abbiamo avuto il piacere di “testare” quest’anno il primo tratto del percorso, grazie alla collaborazione dei ragazzi di Etna Bike Tours, azienda locale di riferimento specializzata in escursioni in bici.
Maurizio Scalia e Sergio Ruisi ci hanno infatti accolto nella sede di Etna Bike Tours a Milo (CT), il comune pedetneo da cui parte ufficialmente l’Etna Marathon, per farci vivere l’emozione ma anche assaggiare la fatica nel percorrere un tracciato decisamente impegnativo.
Da bikers amatoriali, poco avvezzi tra l’altro alla MTB (siamo principalmente “stradali”), la soluzione per poter affrontare in tutta sicurezza e relativa facilità il primo tratto di 17 km, è stata il ricorso alle e-bike. Queste ci hanno permesso di conciliare una pedalata non abituale almeno per noi, alle condizioni davvero ostiche del fondo, dal momento che fino a poche ore prima l’Etna ci aveva “regalato” una notevole quantità di cenere e materiale piroclastico.
Anche a detta degli stessi Maurizio e Sergio, la particolare siccità del fondo, unita alla presenza massiccia del materiale vulcanico, diventa un elemento di difficoltà non indifferente per gli atleti.
Grazie alle e-bike messeci a disposizione, è stato tuttavia possibile arrivare in tempi piuttosto brevi ed in totale sicurezza fino al Rifugio Citelli, a 1.600m slm.
I primi km ci portano, via asfalto, dal comune di Milo fino alla prima deviazione sullo sterrato. Da li, immersi nei boschi e seguendo il tracciato sul GPS, si affrontano saliscendi che si alternano a rampe anche fino al 20%, su un fondo misto roccioso e sabbioso. L’e-bike ci consente, anche con un livello di assistenza media, di poter superare qualche passaggio impegnativo con una certa facilità.
Giunti al rifugio Citelli, dopo una breve sosta rinfrescante e due chiacchiere con il disponibilissimo gestore, decidiamo di tornare alla base percorrendo in discesa la mitica Mareneve, “sporcata” solo dall’onnipresente sabbia vulcanica.
In tutto abbiamo percorso 35 km, di cui appena i primi 17 del duro percorso della gara, ma tanto ci è bastato per farci un’idea del grande impegno che gli atleti devono profondere per arrivare al traguardo.
Sergio e Maurizio ci guardano ovviamente con una amabile compassione ma ci fanno capire che il successo di manifestazioni come l’Etna Marathon non è solo dovuto alla “durezza” del percorso: è un mix di abilità imprenditoriale, lungimiranza e coinvolgimento emozionale. L’Etna, con i suoi scenari unici, quasi “lunari”, è un patrimonio da tutti i punti di vista e fa certamente da solo buona parte dell’attrattività, ma l’uomo e le capacità organizzative fanno sempre la differenza.
Etna Bike Tours è ormai una realtà consolidata nel panorama del ciclo-escursionismo in Sicilia: ogni anno si aggiungono nuove esperienze, sia come escursioni giornaliere che come tour di diversi giorni, che poco a poco ampliano l’offerta anche oltre l’Etna (le vie del Barocco, i Nebrodi, solo per citarne alcune). Aprendo al mondo dell’e-bike inoltre, come già avviene da diverso tempo al nord, il cicloturismo conosce sempre meno confini in termini di utenza. Da parte nostra l’attenzione e l’impegno a sostenere realtà come questa, che esportano in modo professionale l’immagine della Sicilia fuori dai confini regionali e aiutano sempre più un cicloturismo sano e consapevole.
Per info: https://www.etnabiketours.com/it/