Giusi Malato… ” La sfida infinita “

di Giovanni Saeli

Oro Olimpico ad Atene 2004, 1 Calottina D’Oro, 2 mondiali e 4 europei vinti con 14 scudetti e 6 coppe campioni a fare da “contorno” ad un palmarès infinito. In sintesi: Giusi Malato.

Catanese DOC, classe 1971, ha vinto davvero tutto nella sua carriera da giocatrice togliendosi anche qualche soddisfazione da allenatrice. Una storia leggendaria percorsa, fieramente, con il rossazzurro cucito sul petto.

E’ una storia d’amore inconsueta ma infinita quella tra Giusi e Catania che, da quest’anno, si rinnova ancora una volta: la campionessa olimpica, da agosto, è la nuova responsabile del settore giovanile della Nuoto Catania nonché neo direttrice della Piscina Francesco Scuderi di via Zurria.

Una sfida importante, complessa ma affascinante che viaggerà su un filo sottile che vacilla tra trionfo e fallimento. Con i riflettori della città inevitabilmente puntanti sul progetto Nuoto Catania. 

C’è tanta attesa e curiosità per questa “Nuoto Catania 2.0” targata Giusi Malato. Una donna forte, “affamata” e che con grande umiltà ha deciso di rimettersi in discussione per dimostrare (come se ce ne fosse il bisogno) di poter vincere e stupire ancora.

Sul bordovasca come in acqua… In piscina come nella vita.

  • Giusi, con le tue gesta sportive hai sempre esportato il “Made in Catania” nel mondo. Adesso hai deciso di tornare ad indossare il rossazzurro con la Nuoto Catania. Che sensazioni hai provato in queste prime settimane?

“Intanto grazie infinite per questa opportunità, perché parlare di Catania e tutte le sue sfaccettature è sempre un piacere ed un onore per me!

In realtà non ho mai smesso di indossare i colori della mia città, mi sono presa una “pausa” diciamo così, ma il mio cuore è sempre stato rossazzurro. Rientrare in piscina è stata un’emozione unica. Mi mancava l’odore del cloro, il fischietto, il contatto con i ragazzi, mi mancava tutto!

Ho sempre vissuto in maniera empatia il mio lavoro: mi piace condividere con i ragazzi le mie emozioni, preoccupazioni, gioie. Credo sia un modo “ più umano” per raggiungere gli obiettivi, perché tutti siano coinvolti è necessaria la condivisione .”

  • Da quest’anno sarai responsabile del settore giovanile della Nuoto Catania. Quali sono gli obiettivi che hai in mente per una giovanile che da sempre è il fiore all’occhiello della città?

“Il Presidente Torrisi e il Ds Corsello hanno pensato a me per “ripartire” in un settore a cui la Nuoto Catania ha sempre tenuto particolarmente per puntare alla crescita e allo sviluppo del settore giovanile che è linfa vitale per la società. Gli obiettivi sono di crescita e sviluppo dei piccoli Under 10 Under 12 e 14 e perché no, nel contempo, toglierci qualche soddisfazione a livello nazionale con le categorie under 16, under 18 e under 20. Soprattutto con questi ragazzi il confronto e la condivisione con Peppe Dato, allenatore della nostra Prima squadra, risulta fondamentale.”

  • Quest’anno vestirai anche il ruolo di Gestore della Piscina Francesco Scuderi. Parliamoci chiaro: da sempre l’impianto di Via Zurria è una piscina complicatissima da gestire. Ti senti pronta per questa sfida dalle mille insidie?

“Tutti i nostri obiettivi giovanili passano soprattutto dalla scuola nuoto della Piscina Scuderi che deve assolutamente essere fucina di nuovi talenti. Per questo si è pensato, insieme alla dirigenza, di affidarmi anche la gestione direzionale dell’impianto.
Il lavoro è molto impegnativo, ma le sfide non mi hanno mai spaventata… anzi.
“ Zurria” è da sempre la casa della pallanuoto catanese, deve splendere e mostrarsi in tutta la sua bellezza. Lo dobbiamo anche a chi, ci ha perso la vita.

ne sono certa… lo farà!! Parola la mia.”

  • Gli scudetti, la Champions e l’indimenticabile Olimpiade di Atene 2004. Eppure hai ancora il coraggio di metterti in discussione con nuovi progetti. 17 anni dopo quella medaglia d’oro, Giusi Malato quanta “fame agonista” ha ancora nelle vene?

“Il mio difetto più grande è stato sempre quello di non accontentarmi mai. Cerco sempre stimoli e sfide nuove da affrontare con determinazione… diciamo che negli anni non sono cambiata!

Sono sempre quella che non si arrende mai, anche dopo un grave infortunio, quella che ci ha sempre creduto, quella che combatte perché Catania primeggi, quel vulcano di emozioni che mi si leggono in volto.
Insomma io sono quella che vedete ed ho ancora la fame di un leone affamato!”