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Pallavolista decapitata dai talebani

L’uccisione sarebbe avvenuta due settimane fa, ma i familiari avrebbero divulgato la notizia solo adesso per timore di rappresaglie. A raccontare tutto è stata l’allenatrice della squadra comunale della capitale afghana per la quale la pallavolista giocava. Delle compagne di squadra soltanto in due sono riuscite a fuggire, mentre tutte le altre “sono state costrette a fuggire e nascondersi” e i tentativi di trovare “aiuto da organizzazioni e Paesi internazionali non hanno avuto successo” – ha raccontato ancora la sua allenatrice.

Erano noti i pericoli ai quali le giocatrici andavano incontro, dovute alle violenze e rappresaglie da parte dei talebani per la loro attività sportiva. Alcune loro compagne avevano denunciato l’uccisione ad agosto di un’altra giocatrice della squadra a colpi di pistola.

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Redazione