L’Andria passa 2-3 al “Franco Scoglio”. Il Messina è in piena crisi

di Alessandro Calleri

Quarta sconfitta consecutiva per il Messina che perde in casa contro la Fidelis Andria per 2-3 e rimane da solo al penultimo posto in classifica. Catania illude in avvio, Di Piazza e Bubas capovolgono presto il risultato. Nella ripresa Adorante pareggia i conti, ma i pugliesi si aggiudicano lo scontro salvezza con Alberti, autore di una rete assai contestata.

Fondamentale scontro diretto al “Franco Scoglio” per il Messina che, nella sedicesima giornata di Serie C, dopo tre sconfitte di fila affronta la Fidelis Andria, penultima in classifica con i giallorossi ma reduce dalla qualificazione alle semifinali della Coppa Italia di Serie C. Damian, ristabilitosi dal Covid, torna dall’inizio. Catania, Rondinella e Distefano le altre novità di Capuano che però è privo degli squalificati Fofana e Carillo e degli altri indisponibili Morelli, Sarzi Puttini, Goncalves e Matese. Un’emergenza davvero infinita. Ginestra è invece senza Benvenga e Sabatino, due ex, oltre a Zampano e Bordin. Debutta l’ultimo arrivato Legittimo.

Il match si mette subito bene per i padroni di casa che al 2’ trovano il gol del vantaggio con Catania, bravissimo a liberarsi al tiro dal limite dell’area e a fulminare con il mancino Dini, spedendo all’angolino basso alla sua destra. Primo gol tra i professionisti per l’autore dell’1-0. Un avvio decisamente illusorio per il Messina. L’Andria sfiora il pari con Di Piazza di testa già al 5’ e due minuti dopo lo stesso centravanti viene chiuso in corner da Mikulic, il cui intervento vale una rete. L’1-1 è però nell’aria. Lo firma Di Piazza al 13’ imbeccato da Di Noia con un preciso lancio per vie centrali. Il centravanti non fallisce l’esecuzione davanti a Lewandowski, ma poi al 18’ deve arrendersi a causa di un problema muscolare, lasciando il posto a Tulli. La partita è adesso in mano ai pugliesi che al 23’ ottengono un calcio di rigore: erroraccio di Fazzi che consente all’Andria di ripartire, Di Noia salta Lewandowski e viene messo giù in area dal portiere. Penalty trasformato da Bubas in modo impeccabile. Il Messina, beccato dal proprio pubblico, rischia ancora al 32’ sulla girata di Bubas. Al 39’ Lewandowski si oppone in tuffo alla punizione di Nunzella. Prima dell’intervallo c’è soltanto il debole colpo di testa di Adorante, servito su punizione da Damian. Troppo poco e Andria meritatamente avanti a metà gara. Alla ripresa subito doppia mossa di Capuano: Balde e Russo rilevano Vukusic e Rondinella. Proprio Russo al 3’ sfiora il pareggio, su assist di Catania, con una conclusione di destro che si spegne di un soffio a lato. Distefano finisce ko per infortunio, al suo posto c’è l’ingresso di Konate. Annullato all’Andria al 14’ il gol dell’1-3 firmato da Casoli che aveva appoggiato in rete da due passi, all’altezza del secondo palo, in posizione però di offside subito segnalato dall’assistente. Dopo un lungo periodo senza azioni degne di nota, è Balde a dare la scossa al Messina provando a scavalcare con una conclusione da fuori area Dini che è costretto a spedire in angolo. Sugli sviluppi del tiro dalla bandierina inzuccata di Mikulic e nuovo grande intervento in tuffo di Dini, la sfera finisce sulla destra tra i piedi di Celic che serve in mezzo Adorante, lesto ad insaccare da pochi passi per il 2-2. Il Messina reclama per la mancata concessione di un penalty (Legittimo su Balde) e caricato dal pari si getta generosamente in avanti, venendo però beffato in modo clamoroso dall’Andria. Al 39’ è Alberti a colpire di testa da centro area, saltando più in alto di tutti, sul cross di Nunzella: 2-3. Inutili proteste dei giocatori giallorossi per un controllo con il braccio di quest’ultimo. Nei quattro minuti di recupero il Messina non riesce neanche ad abbozzare una reazione. L’Andria (che aveva il penultimo attacco del girone) passa per 2-3 e condanna la squadra di Capuano alla sua quarta sconfitta consecutiva. Crisi nera e situazione di classifica sempre più preoccupante per Simonetti e compagni, penultimi da soli e adesso attesi da una doppia trasferta da brividi sui campi di Taranto e Turris. Trovare la ricetta per guarire questo Messina non sarà impresa facile.

Il tabellino. Messina-Fidelis Andria 2-3
Messina (3-5-2): Lewandowski; Fazzi, Celic, Mikulic; Rondinella (1’ st Russo), Simonetti, Damian, Catania (40′ st Busatto), Distefano (11’ st Konate); Vukusic (1’ st Balde), Adorante. A disp. Fusco, Fantoni, Marginean. All. Capuano.
Fidelis Andria (3-5-2): Dini; Legittimo, De Martino, Venturini; Casoli, Gaeta (26’ st Bolognese), Bonavolontà, Di Noia (34’ st Dipinto), Nunzella; Bubas (26’ st Alberti), Di Piazza (18’ pt Tulli). A disp. Vandelli, Paparesta, Carullo, Lacassia, Pelliccia, Graziano, Leonetti, Alcibiade. All. Ginestra.
Arbitro: Marco Monaldi di Macerata (assistenti: Luca Testi di Livorno e Costin Spataru di Siena)
Marcatori: 2’ pt Catania (M), 13’ pt Di Piazza (FA), 25’ pt Bubas su rigore (FA), 25’ st Adorante (M), 39′ st Alberti (FA).
Note – Ammoniti: Lewandowski (M), Mikulic (M), Dini (FA), Simonetti (M), Konate (M). Recupero 2’ pt, 4′ st. Biglietti venduti: 500. Incasso 4.721 euro.