Marco Zamparella: “Stagione difficile da programmare. Nuovi fenomeni? Difficilmente longevi come Valverde e Nibali”

di Giuseppe Ortale

La stagione 2021 è andata in archivio ma non c’è neanche il tempo di riposare che il 2022 è alle porte; è tempo di pontificare anche per l’Amore&Vita e per il suo Direttore Sportivo Marco Zamparella.

Marco, classe 1987 da San Miniato, nel 2019 appende la bici al chiodo e accetta la proposta, avanzata da Ivano e Cristian Fanini, di sedersi in ammiraglia e iniziare un nuovo capitolo della sua storia che lo lega al ciclismo.

“Il finale di stagione è arrivato e finalmente ci riposiamo un po’– le prime parole di Marco Zamparella – dopo il ricco rush finale che ha proposto il calendario italiano”. Proprio il calendario è stato uno dei grandi problemi per i team Continental come l’Amore&Vita sempre molto attente alla programmazione.

“Paradossalmente questo 2021, dal punto di vista organizzativo, è stato più difficile – prosegue il DS di San Miniato – del 2020 post lockdown in cui abbiamo corso tanto; quest’anno sono saltate tante corse per via dei protocolli sanitari e della situazione epidemiologica in diversi paesi europei ed extra continentali. Una situazione che ci ha penalizzato enormemente e che ci ha messo in grossa difficoltà anche perché in parecchie corse hanno trovato sempre più spazio team del WorldTour.”

Dal punto di vista sportivo nessuna vittoria “ma tanta grinta anche se, devo essere sincero, da qualche elemento era lecito aspettarsi qualcosa in più. Per la prossima stagione cercheremo di scovare qualche buon giovane in grado di mettersi in luce nella categoria.”

Chiosa finale su i nuovi fenomeni del ciclismo mondiale prendendo come esempio il belga Remco Evenepoel: “è un fantastico talento ma Remco è l’eccezione alla regola; in linea generale sono un po’ scettico dal salto Juniores – Professionismo anche perché sono davvero pochi i talenti che sono i grado di affrontare e assorbire il salto di categoria. Non fa assolutamente male fare l’Under. Adesso i vari Pogacar, Bernal, Van Aert, Van der Poel sono pronti a vincere da subito, già dalla prima corsa, ma questa loro competitività quanto potrà durare? Approccio totalmente diverso quello della vecchia guardia rappresentata da Alejandro Valverde e Vincenzo Nibali; anche loro sono pronti a fare bene ma hanno comunque bisogno del giusto rodaggio e questo modo di intendere il ciclismo ha dato modo a loro di essere longevi è sempre sul pezzo”.