“Il volley è tutto stupendo, ti insegna a crescere e a vivere”, lo dice chi la pallavolo l’ha interpretata non solo come una passione o un lavoro, ma come una scelta di vita. Una scelta che ha indotto uno tra i migliori schiacciatori di tutti i tempi, a mettere radici e creare la propria “casa” in una città in cui la pallavolo giocata gli avrebbe consentito, non di vincere facile, ma di costruire qualcosa di importante e di longevo.
Hristo Zlatanov, per gli amici e i supporter Izko, nasce a Sofia ed è figlio d’arte. Il padre, Dimitar Zlatanov, è stato grande centrale, maestro del muro, specialista e pioniere della battuta in salto, vincitore di otto scudetti in Bulgaria e argento alle Olimpiadi di Mosca 1980, allenatore in Italia, iscritto per i meriti predetti e non solo, nella Hall of Fame della pallavolo mondiale. La madre, Maria, è stata schiacciatrice della nazionale bulgara, nota per il suo grande temperamento agonistico e il suo spirito battagliero. Dalla madre Izko prende il ruolo e l’aggressività nel gioco, dal padre la fisicità e la modestia, superando il pregiudizio per chi ha un genitore illustre, a forza di record.
E già, Hristo Zlatanov viene definito uomo record per i numeri impressionanti e i titoli più svariati che hanno segnato la sua straordinaria carriera in venticinque anni di volley.
9688 palloni messi a terra (record assoluto fino al 2019), 75 nomination per MVP in campionato (il terzo nella classifica dei più presenti), due ori nella World League (1997 e 1999) e 142 presenze con la maglia della nazionale italiana (con cui sfiora il bronzo alle Olimpiadi di Pechino 2008), una Coppa Cev nel 1998/99 con Palermo, un oro in azzurro nei Giochi Mondiali Militari del 1999 a Zagabria. Poi con Piacenza i successi più alti: una Top Teams Cup (attuale Coppa Cev) nel 2005/06, uno scudetto epico nel 2008/09, miglior realizzatore nella Final Four di Champions League 2008 (persa di un soffio), una Supercoppa Italiana nel 2009/10, una Challenge Cup nel 2012/13 ed una Coppa Italia nel 2013/14.
Milano è la città della sua infanzia e del suo esordio pallavolistico, ma è Piacenza la città del cuore, dove giocherà ben 14 stagioni e dove vive da circa 20 anni. Raramente un giocatore riesce a segnare la storia di un club e vicendevolmente il club riesce a incidere sulla vita e la carriera dello stesso giocatore.
Izko avrebbe avuto la possibilità di giocare in squadre italiane più blasonate e di ricevere compensi più alti magari in Europa, ma ha sempre deciso alla fine di rimanere in maglia biancorossa. Dopo aver seguito da bambino i pellegrinaggi del padre, la sua è stata una scelta personale dettata da una voglia profonda di stare nello stesso posto, anteponendo l’amore per una città alla possibilità di vincere di più cambiando frequentemente maglia. Zlatanov è diventato, quindi, una bandiera piacentina, caricandosi sulle spalle la squadra nei momenti più difficili, è stato lui a mettere a terra il punto della salvezza nel 2011. D’altra parte ha compiuto l’impresa di trascinare la Copra verso lo scudetto, è stato lui a guidare la rimonta su Trento in gara 5 con una prestazione memorabile. Così è diventato punto di riferimento per la società e per l’intera città, dove ha concluso la sua carriera da giocatore tra sorrisi e occhi lucidi nel 2017.
Cifre e titoli, con il successivo ritiro della maglia numero 11 a Piacenza, non sono sufficienti per spiegare a pieno il suo immenso talento. Zlatanov è stato definito “un artista del volley dal punto di vista offensivo”. Hristo Zlatanov è stato probabilmente uno degli schiacciatori più forti di sempre e la differenza è stata la maniera unica con cui ha interpretato questo ruolo. Dotato di una tecnica notevole, forgiata dal duro lavoro in palestra, la manualità e la capacità di adattamento alle più complesse situazioni di gioco, lo hanno reso una leggenda. L’ampio repertorio di colpi, che spaziava da attacchi potentissimi a imprendibili pallonetti a piazzate efficaci, per non parlare della sua particolare maestria nel giocare il mani fuori col muro piazzato e nel gestire i tocchi più sporchi, lo hanno fatto diventare un mito per i cultori di questo sport. In campo l’espressività del suo volto, in una comunicazione non verbale di gioia o di sofferenza, hanno raccontato le sue emozioni e il suo modo intenso e impetuoso di vivere la gara, nonché il suo impareggiabile senso di appartenenza.
Il legame indissolubile del campione con Piacenza prosegue oggi in una nuova veste e in una nuova avventura. Nel 2018 Zlatanov assume la carica di direttore generale della neocostituita Gas Sales Bluenergy Volley Piacenza, in A2. Raggiunta subito la promozione in Superlega, nella stagione successiva Zlatanov è testimone del superamento del record di punti in massima serie da lui detenuto, ad opera proprio di un giocatore piacentino, Alessandro Fei. Il momento è suggellato da un abbraccio tra i due, con Izko che si dichiara felice che quel record, difficilmente battibile, rimanga incredibilmente nella sua Piacenza, dimostrando una volta in più di esserne bandiera.