Il deputato peloritano del Movimento 5 Stelle, Francesco D’Uva, ufficializza una grande notizia che riguarda lo stadio “Giovanni Celeste” di Messina. È stata infatti accolta, con una delibera del REIS (Registro delle Eredità Immateriali della Sicilia), la richiesta di inserire l’impianto di via Oreto negli elenchi regionali dei LIM, cioè dei luoghi dell’identità e della memoria siciliana, in quanto bene immobile legato alla storia sportiva e agli aspetti identitari della città dello Stretto.
<<Lo Stadio “Giovanni Celeste” di Messina – afferma D’Uva – ha regalato ai messinesi emozioni bellissime. Qui abbiamo vissuto l’entusiasmo della vittoria contro il Como che ha portato il Messina in serie A e lo storico gol di Buonocore contro il Palermo. Non si tratta solo di uno Stadio ma di un vero e proprio simbolo della nostra città. Un simbolo non solo dal punto di vista affettivo ma, d’ora in poi, anche dal punto di vista formale. Una vittoria per tutti i messinesi e un riconoscimento importante per la nostra città che abbiamo ottenuto dopo anni di impegno>>.
Poi, attraverso un video, ha spiegato nel dettaglio l’iter che ha portato a questa importante attestazione: <<Nel 2018, insieme ai deputati dell’Ars Valentina Zafarana e Antonio De Luca, ho chiesto alla Soprintendenza dei beni architettonici e paesaggistici la valutazione del vincolo storico per lo stadio Giovanni Celeste. Dopo un iter burocratico di tre anni l’Assessorato ai beni culturali della Regione Siciliana ha accolto la richiesta che avevamo presentato tramite la Soprintendenza di Messina, grazie anche al supporto di numerosi cittadini e sportivi. Riusciremo in questo modo a dare dignità allo stadio Celeste e a porre fine allo stato di abbandono in cui versa. Si potranno intercettare delle risorse che consentiranno di dare vita a opere di ristrutturazione per rendere lo stadio all’avanguardia. Ci si potrà così avvalere di due impianti sportivi cittadini non dovendo più girovagare in provincia>>.
Si preannuncia una seconda vita, dunque, per lo stadio “Giovani Celeste”, inaugurato nel 1932 e fino al 2004 la casa della squadra del Messina. Dopo aver fatto da teatro a tanti momenti indelebili, costituendo un “catino” ribollente di tifo, passione e calore, venne sostituito dal più capiente San Filippo, poi intitolato a Franco Scoglio, in seguito alla promozione dei giallorossi in Serie A nell’era Franza. Utilizzato per qualche mese in ottica allenamenti dall’Acr in questa stagione, in passato aveva ospitato anche le gare casalinghe del Città di Messina ed aveva vissuto l’inaugurazione della stanza dedicata allo storico massaggiatore Ciccio Currò, oltre all’intitolazione della curva nord alla memoria del tifoso Tonino Currò. Periodi bui, in condizioni di assoluto degrado, alternati a qualche raggio di luce. Ora il “Celeste” potrebbe tornare ad essere un vero punto di riferimento.