Ambiente pronto a ritornare dove gli spetta, al piano di sopra, forte di un roster davvero stellare per la categoria, che al momento ha un po’ perso il vertice della classifica, in virtù di qualche inciampo, dovuto anche a degli eventi sfortunati e non prevedibili. Come l’infortunio di capitan Sergio e la risoluzione con Johnson per via della volontà del forte U.S.A. a non vaccinarsi, cosa che di fatto non gli avrebbe permesso di giocare secondo le attuali regole italiane. Basket aggressivo e veloce che è ormai un riconosciuto marchio di fabbrica dell’ottimo coach Marco Sodini che è ritornato a Cantù dopo un buon triennio a Capo d’Orlando, con l’unico obiettivo, come detto, di tornare immediatamente nella massima serie. I singoli. Nel perimetro non ci sono più il talento ed i punti della combo guard Robert Johnson (19.7 p.ti, 4.9 rimbalzi, 4.1 assist) ed, al suo posto, dovrebbe esordire Zack Bryant, play U.S.A. 24enne che, dopo la stagione NCAA a Southern Georgia, ha già assaggiato l’Europa (5 gare in Bundesliga e 8 gare in Finlandia con la casacca di Lahti, a 21 p.ti, 3.4 assist di media, ed il 42% da tre). Si tratta di un play esplosivo, con tanto atletismo, che imprime grande energia sul parquet e pressa il portatore di palla avversario. Capace di creare gioco per i compagni, predilige attaccare il ferro ma può mettersi in proprio anche col tiro dalla distanza. Si cercheranno nuovi equilibri, di certo è un giocatore molto diverso dal predecessore, che il “ventello” se lo portava da casa. Le redini della squadra sono condivise con il talentuoso play/guardia U.S.A. Trevon Allen (1998), che la passata stagione ha sfiorato i 20 di media nel campionato polacco. Costruisce molto, per sé e per i compagni, dall’1c1 attaccando il ferro grazie ad indubbie doti atletiche. Al contempo, gestisce con ordine i ritmi di gioco ed è pericoloso anche dai 6.75. Completo. I suoi numeri: 14.2 p.ti, 2.5 falli subiti, 3.7 rimbalzi e quasi 2 assist per gara. Dal campo tira con un migliorabile 39% da due ed un eccellente 42% da tre (su oltre 5 conclusioni a match). Poi troviamo la guardia, ex Tortona, Biella e Rieti, Francesco Stefanelli (1995) che ha doti da attaccante puro e la doppia cifra la timbra spesso. La sua stagione e le sue statistiche sono più che buone, come dimostrano gli attuali numeri: 9.5 p.ti (50 % da due) e quasi 3 falli subiti a match. Tira prevalentemente dai 6.75 (con un pregevole 36% su più di 4 conclusioni per volta) anche se negli anni ha migliorato anche il gioco in uno contro uno e, da lì, qualche viaggio in lunetta più del passato (dove sfiora l’80% in stagione). Poi c’è il lungo atipico Matteo Da Ros (1989), classe ed esperienza al servizio della causa. Il talento non gli manca di certo, anche se ogni tanto ha qualche alto/basso nell’applicazione difensiva e nell’intensità di gioco. Tanti anni a Trieste, con cui ha prima ottenuto la promozione in A, poi ben giocata da protagonista. Finora viaggia con 7.1 p.ti (notevole il 61% da due), 5.7 rimbalzi, 2.1 falli subiti e ben 3.7 assist che la dicono lunga sulle sue indubbie doti tecniche da esterno puro (costruisce tanto dal post alto). La sua atipicità (con la quale “apre” il campo) è infatti spesso un rebus irrisolvibile per i più lenti e macchinosi lunghi avversari. Male però dalla distanza (24% da tre). Altro atipico, il “quattro” camerunense, ma di formazione italiana, Jordan Bayehe (1999) che, dopo le giovanili con la Stella Azzurra Roma, ha chiuso anche una buona stagione senior in quel di Roseto. Atletismo e velocità nei pressi del pitturato, è il classico lungo moderno, con raggio dalla distanza. Va a referto con 7.3 p.ti (52% da due), 2.9 falli subiti (segno di pericolosità in uno contro uno), 4.7 rimbalzi ad uscita. Tira pochissimo da tre ma con discreti dividendi, 33% in stagione. In calo rispetto allo strepitoso inizio di stagione. Fuori per il resto della stagione, per via del recente brutto infortunio, la guardia/ala del 1988 Luigi Sergio, ex Bergamo e Scafati, gran tiratore da tre, arma che usa con continuità e che costituisce il suo biglietto da visita. Fornisce una buona mano anche a rimbalzo, mentre lo si vede raramente in uno contro uno e, conseguentemente, in lunetta dove comunque è precisissimo. Perimetrale. I suoi numeri, prima dello stop: 8.6 p.ti (55% da due), 3.5 rimbalzi ed il 33% dai 6.75 (su quasi 4 tentativi per volta), soluzione prevalente tra le sue opzioni. Garanzia. Mancherà la sua leadership. Minutaggio importante (più di 20’ per gara) per l’ala piccola del 1998, ex Cagliari ed Eurobasket Roma (oltre 10 di media nell’esaltante scorsa stagione), Lorenzo Bucarelli che ha mani e doti balistiche di prim’ordine, e scrive a referto 7.2 p.ti (male il 35% da due), 2.6 falli subiti, 2.4 rimbalzi e 2.5 assist a match (segno che capisce bene il gioco). Letale finora da tre (42%), pur su pochi tentativi, ed infallibile dalla lunetta, con il 90% stagionale. La guardia, ex Verona, Giovanni Severini (1993) usa quasi esclusivamente il suo mortifero tiro da tre (eccellente il 38% in stagione, su più di 2 tentativi per gara). Per il resto, 4 p.ti di media, con il 43% da due. Di contro, di rado si butta dentro e così la casella dei falli subiti è spesso vacante. Perimetrale! Nel roster anche l’ala serba Stefan Nikolic (1997), ex Napoli ed Udine, che sta crescendo molto (oltre 16’ di utilizzo medio) e si sta ritagliando spazio nelle rotazioni di coach Sodini. Per lui 5.3 p.ti (50% da due) e 3.4 rimbalzi per gara. Non si è ancora sbloccato da oltre l’arco dei 6.75 (22% da tre), nonostante un ottimo tiro. Buon passatore ed, in generale, pregevole tecnica individuale. Predilige il gioco fronte a canestro. Poi troviamo il centro del 1985 Marco Cusin che non ha certo bisogno di presentazioni, avendo giocato più di un decennio al piano di sopra e vestito anche la maglia della Nazionale nelle competizioni più importanti. Finora ha inciso a referto con 15’ di parquet, 4.3 p.ti (un eccellente 61% da due, in virtù di tecnica da manuale in post basso) e 3.2 rimbalzi di media. Buone mani, capacità di attaccare in post basso e di smazzare assist sui raddoppi (o dal post alto). Di contro, lento sul pick and roll difensivo e contro lunghi dinamici. Di recente più coinvolto il lungo russo, di passaporto italiano, Ilia Boev (2001) che sta trovando spazio (10’ di parquet) e dando il suo contributo di sostanza (1.5 p.ti e 2.5 rimbalzi), pur faticando dal campo (33% da due). Gran rimbalzista, grazie ad una struttura fisica notevole.