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Basket A2, il Treviglio prossima avversaria della Pallacanestro Trapani

La Gruppo Mascio Blu Basket Treviglio di coach Michele Carrea dispone di un roster profondo e di assoluta qualità, che veleggia sin da inizio stagione nelle zone più nobili della classifica. Nel girone di ritorno qualche stop inatteso ne ha un po’ fermato la corsa, ma puntare ai playoff da posizione privilegiata è l’obiettivo di un ambiente che, pur ambizioso, lascia il tempo di lavorare senza inutili pressioni. La squadra è meno votata ai giovani, rispetto al passato, ma di contro è piena di esperienza, talento e … lunga, aspetto essenziale per le rotazioni. I singoli. La regia è nelle mani del talentuoso 27enne Yancarlos Rodriguez, playmaker dominicano con passaporto italiano, proveniente da Forlì. Estro e personalità, nonché molto abile nelle letture sul pick and roll. Alterno alla voce percentuali dal campo (47% da due), soprattutto da tre (32% su quasi 7 tentativi per volta), arma che usa con prevalenza. Ottimo assist-man ed inaspettato rimbalzista. Le sue cifre: 13.8 p.ti, 4.5 falli subiti, 4 rimbalzi, 3.8 assist. Non c’è più il cannoniere Giddy Potts ma il 2/3 americano, di passaporto italiano, Adam Sollazzo (1990), che è un ritorno e, tecnicamente, un esterno che predilige l’uno contro uno, anche spalle a canestro, sfruttando i centimetri contro pariruolo più piccoli. È inoltre molto bravo nel creare per i compagni, mentre il tiro da fuori lo usa ma non lo forza più di tanto. Il fisico atletico lo aiuta, oltretutto, a tirare giù tanti rimbalzi. Nelle uscite stagionali finora viaggia con 10.7 p.ti, 2.3 falli subiti, 5 rimbalzi e 3.9 assist ad allacciata di scarpe. Male finora dalla media, con il 32% su 8 conclusioni ad incontro, mentre eccelle da tre, con il 42% in stagione. Giocatore parecchio diverso da Potts, Sollazzo è certamente meno realizzatore e capace di segnare da ogni dove, ma al contempo più giocatore di sistema, elemento di equilibrio tattico. L’altro U.S.A. è il lungo Wayne Langston (1993), ex Urania Milano. Si tratta di un super atleta, dalla grande rapidità, che attacca con energia il ferro, e dotato di buona mano mancina dalla media (56% da due in stagione). Gioca con energia e subisce tanti falli, ma in lunetta fatica non poco (63% al momento). Rimbalzi ed intimidazione in area in un lato del campo, nell’altro doppia cifra assicurata. “Vede” bene il gioco, inaspettato assist-man (2.4 ad uscita). Non solo muscoli in sostanza! Non ha raggio dai 6.75 e qualche volta ha problemi nella gestione dei falli. I suoi numeri: 12.8 p.ti, 2.7 falli subiti, 6.9 rimbalzi di media. In quintetto il colpaccio del mercato, l’ala 35enne Brian Sacchetti che non ha certo bisogno di presentazioni, avendo giocato al piano di sopra per tanti anni (con Sassari ha anche vinto la Coppa Italia nel 2014 nonché conquistato il triplete l’anno successivo; poi le stagioni di Brescia), disputato inoltre le coppe europee (compresa l’Eurolega) e vestito anche la casacca della Nazionale. Dopo gli eccellenti anni da specialista di lusso, si sta calibrando per un ruolo da protagonista. Può far male con la sua atipicità, giocando fronte a canestro contro avversari più lenti ed andando in post basso contro esterni meno fisici. Affidabile il suo tiro da fuori (con cui apre il campo), e grande capacità di subire fallo, nonché sapiente nelle letture che lo portano a fornire tanti assist ai compagni. Viaggia con 8.1 p.ti (57% da due), 3.5 falli subiti, 4.7 rimbalzi, 2.9 assist. Mani celestiali (47% da tre, 87% ai liberi). Tira poco dal campo, giocando di più per la squadra. Qualità! Troviamo anche la talentuosa ala del 1996 Ion Lupusor, ex Scafati. Atleta di spessore con ormai diverse esperienze in questa lega. Preziosa la sua atipicità e doppia dimensione (può giocare da 4/5 che apre il campo ma ha anche gioco sotto). Mani educate, anche da tre! Le sue statistiche: 6.6 p.ti (55% da due, un insolito 24% da tre), 3 rimbalzi di media. A volte poco cattivo nell’attaccare il ferro e prendere fallo. Dalle rotazioni, l’ala del 2001 Ursulo D’Almeida che sprigiona tutto il suo disarmante atletismo volando in campo aperto. Deve assicurare maggiore senso tattico e “gestirsi” meglio. Da lui ci si aspettava forse un’esplosione più rapida ma ha tanto margine davanti. Rimbalzi e transizione garantiti, gli si chiede un miglioramento nel gioco a metà campo. Non usa il tiro da tre e fatica dalla lunetta (65% finora). Per il resto, 4.6 p.ti (50% da due), 3 rimbalzi a match. Può essere dura accoppiarsi con lui quando gioca da lungo atipico, per via della sua grande rapidità. Sul perimetro c’è anche la bocca da fuoco Davide Reati (1988) che fa valere la sua specialità, alzarsi in sospensione per colpire dai 6.75. Tira quasi esclusivamente da tre e, di rado, si butta dentro. Garantisce triple in quantità industriali e, per il ruolo, è un buon rimbalzista. I suoi numeri: 6.9 p.ti e 3.3 rimbalzi per gara. Il suo biglietto da visita è il 42% da tre, su quasi 4 tentativi per volta. Perimetrale. Poi la stella, la guardia del 2000 Federico Miaschi che, a dispetto dell’età, ha già buona esperienza nella categoria, che ha disputato con Trapani e Biella, con intermezzo al piano di sopra con Pesaro. Doppia cifra garantita, non sempre deciso in uno contro uno, dato che a volte si fida di più del suo ottimo tiro da fuori, fondamentale che usa tanto, la specialità della casa. Tecnicamente può dare una mano anche in cabina di regia, data la sua attitudine nel creare per i compagni. Americano di fatto. Non sempre preciso ai liberi (67% finora). Viaggia con 12.7 p.ti (55% da due, 31% da tre su ben 6 conclusioni per partita), 2 falli subiti, 3.9 rimbalzi, 2.2 assist di media. Non c’è più il playmaker Marco Venuto (appena approdato alla Bakery Piacenza) e, così, più spazio per il play-guardia del 2002 Matteo Bogliardi (8’ di parquet, 3 p.ti, e buone percentuali dal campo, 56% da due, 40% da tre, pur su pochissimi tentativi).

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Redazione