Di Giovanni Saeli
La polemica è divertente fino a vent’anni, tollerabile fino a trent’anni, noioso verso i quarant’anni, e osceno oltre.
(Georges Bernanos)
La vicenda che da mesi lega Telimar Palermo e Ortigia Siracusa, al filo sempre più lungo della polemica, ha come unico vero colpevole la LEN che, ancora una volta, si è dimostrata un organo federale incapace di rimanere al passo con i tempi e di essere ancora una volta lontanissimo dalla reale evoluzione della pallanuoto in termini di serietà, marketing e comunicazione.
Adesso però deve arrivare un “mea culpa” di chi in nome dei valori sportivi ha insultato l’avversario. Di chi ha fatto l’omertoso davanti alle difficoltà altrui. Di chi ha bestemmiato in diretta nazionale e chi più ne ha più ne metta… Insomma che tutti facciano un passo indietro perché probabilmente Telimar e Ortigia hanno dimenticato di rappresentare un movimento intero che oggi è in piena crisi.
Realmente queste polemiche e parole di troppo non fanno parte del nostro mondo, ed allora sembra quasi che la “nostra pallanuoto” si stia facendo inghiottire dalla mentalità proveniente da quel mondo chiamato calcio sempre più business e sempre meno sport.
Ma noi non abbiamo i numeri del calcio e ciò ci porta ad una lenta agonia sportiva che forse non si nota ad alti livelli, ma basti guardare le fondamenta che tengono in piedi il movimento siculo per capire che la nave rischia di calare a picco.
Appena 8 anni fa, stagione 2013/2014, “Serie D” e “Serie C” siciliana contava ben 15 squadre. Nel 2022 le società siciliane iscritte ai due campionati sono appena 8 squadre.
Situazione ancor più grave nel settorefemminile: 8 anni fa la Sicilia iscriveva 9 squadre dalla “Serie B” alla “Serie A1”. Quest’anno solo 3 squadre hanno già iniziato la stagione, mentre per la B femminile non si sa realmente se e quando avrà inizio il girone.
Dati a parte, quella di sabato è stata una vera brutta figura per entrambe le società, dopo una pallanuoto giocata di altissimo livello. Una sintesi perfetta di una Sicilia sempre più forte pallanuotisticamente ma sempre più debole dal punto di vista programmatico e comunicativo.
Bisognava toccare il fondo per ripartire? Probabilmente si.
Adesso però urge che le società inizino un nuovo dialogo costruttivo perchè ora più di prima serve fare fronte comune. La “guerra civile” la Sicilia oggi non può permettersela. Spazziamo via l’orgoglio ferito e rimettiamo al centro la collaborazione e la programmazione tra le società.
Fatelo per gli Under 12,
Fatelo per quei tanto menzionati “valori”,
ma fate presto… perché la pallanuoto siciliana sta morendo.
Foto: Frame diretta “Ortigia – Telimar”