La Unieuro ha un roster davvero competitivo, con un’eccellente distribuzione delle responsabilità offensive, come dimostrano i tantissimi uomini in (o vicino) doppia cifra di media. L’obiettivo di una stagione di grande livello ha avuto alterne fortune durante la regular season che è stata tribolata, con doppio cambio di americano (per ragioni diverse), ma la post season rimane l’approdo da cui puntare in alto, quando l’ottimo coach Sandro Dell’Agnello potrà mettere sul banco dei play-off l’indubbio talento di un roster che, con i vari cambi occorsi, ha avuto bisogno di più tempo per trovare gli equilibri propri del suo sistema, fatto di punteggi alti, ferocia difensiva e minuziosa organizzazione tattica. Ecco i singoli. Lo statunitense Kalin Lucas (1989) si è formato alla prestigiosa Michigan State, ed in Europa ha calcato i parquet principalmente di Turchia ed Israele, giocando anche Eurolega ed Eurocup. È una combo guard atletica, fisica e con gran tiro dalla distanza (eccellente il 47% da tre su quasi 5 tentativi a match). Innata leadership e doti realizzative importanti, pur al contempo “vedendo” bene i compagni. Aggiunge capacità di subire falli in uno contro uno e mani celestiali (93% dalla lunetta). I suoi numeri: 18.1 p.ti (46% da due), 4 falli subiti, 2.6 rimbalzi e 3.9 assist a match. Sul perimetro c’è anche Jacopo Giachetti (1983) che vanta diverse presenze con la Nazionale oltre che nella massima competizione europea per club con le maglie di Roma e Milano. L’ex Olimpia (ormai da tanti anni a Forlì) coniuga alla perfezione la capacità di giocare uno contro uno con quella di costruttore di gioco, risultando efficace assist-man. Regista di fosforo ed esperienza. I suoi numeri: 8.9 p.ti, 2 falli subiti, 2.4 rimbalzi, 2.7 assist. Le percentuali dalla media sono migliorabili (45% da due) mentre da tre è particolarmente pericoloso, con il 35% in stagione. Freddo ai liberi. Poi l’ala U.S.A. Erik Rush (1988), anch’egli esperto, con buone parentesi a Brindisi, Ferrara e diverse stagioni ormai a Forlì (salvo una breve finestra in Messico). 3 atletico e di impatto a rimbalzo, può portare “sotto” esterni più piccoli. Non sempre aggressivo nell’attaccare il ferro in traffico. Le sue cifre: 11.3 p.ti (49% da due), 2.6 falli subiti, 5.1 rimbalzi. Sotto media dai 6.75 (30% da tre) e deficitario dalla lunetta (41%) dove però, come detto, va poco. Ruolo importante per la guardia del 2000, ex Treviglio, Mattia Palumbo che è atleticamente e tecnicamente pronto per giocare al piano di sopra. Tanta energia sul parquet, impatto fisico e tiro da fuori. Viaggia con 9.9 p.ti (53% da due), 3.4 falli subiti, 2.7 assist (segno che vede bene anche i compagni) e ben 6.9 rimbalzi (che fiuto!). Da fuori tira con il 43% stagionale, eccellente, pur concludendo poco dai 6.75 poiché predilige attaccare il ferro. Nel ruolo di “quattro” c’è Rei Pullazi (1993), apprezzato ex Trapani. È un lungo dinamico, un lottatore che sprigiona tutta la sua intensità nei pressi dell’area colorata. Dal punto di vista tattico, esce spesso dal pitturato per colpire dalla distanza (ed “aprire” il campo) poiché da sotto non sempre riesce a chiudere di potenza. Ottima propensione al rimbalzo, in particolar modo offensivo. Le sue medie: 8.8 p.ti, 2.2 falli subiti e 5.5 rimbalzi a match. Buone cifre quindi, anche se al tiro sta faticando, sia da tre (28% su quasi 4 tentativi, arma che usa con prevalenza) sia dalla media (44% da due). Energia! Il “cinque” è Davide Bruttini (1987), specialista in promozioni (ben tre consecutive con Torino, Brescia e Virtus Bologna). Grinta e determinazione nei pressi dell’area colorata. Assicura rimbalzi e presidia il canestro a dovere. Più pericoloso del passato in post basso, da lì il 60% da due ed i tanti falli subiti. Ecco le sue statistiche stagionali: 7.6 p.ti, 4.1 falli subiti e 5.3 rimbalzi per partita. Non ha raggio dalla distanza ed è poco incline a tirare fronte a canestro. Bravo a farsi trovare pronto sul pick and roll, bloccando e tagliando dentro e, più in generale, sugli scarichi dei compagni. Esperto ed ottimo difensore. Oltre 25’ per la guardia-ala Riccardo Bolpin (1997), che può giocare i tre ruoli sul perimetro. Ex piano di sopra con Pistoia e Latina (in A2), forza poco, dimostrando una “pulizia” di gioco di non poco conto, con un tiro dalla distanza affidabile, che usa in prevalenza (36% dall’arco, su oltre 4 tentativi a match). Per il resto, 9.2 p.ti (50% da due), 2 falli subiti, 2.8 rimbalzi e quasi 2 assist a match. Sfiora il 90% ai liberi ma frequenta poco la lunetta. Perimetrale. Completo! Il pivot Lorenzo Benvenuti (1995), ex Ferentino, Reggio Calabria e Bergamo (proprio con Dell’Agnello) ormai è una garanzia nel pitturato e nelle rotazioni di Forlì (oltre 17’ di parquet), come dimostrano i numeri più che buoni (6.3 p.ti e 3.2 rimbalzi ad allacciata di scarpe). Preziosa arma tattica, poiché può colpire anche fronte a canestro. Le percentuali gli sorridono, soprattutto da due (58%). Ogni tanto ci prova anche da tre, con alterni dividendi (31% dai 6.75). Buone mani. L’ennesimo giocatore d’esperienza è Nicola Natali, ex Casale Monferrato, ala del 1988 che assicura lotta, rimbalzi ed una gran difesa sul miglior marcatore avversario, anche se i punti che porta in dote non sono tanti, nonostante un discreto tiro. Finora assicura una preziosa mano con 5.3 p.ti (56% da due, 33% da tre) e 3.3 rimbalzi nei 23’ di utilizzo medio.