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Basket, playoff scudetto: Ragusa parte bene, vittoria in gara 1 contro Lucca

La Virtus Eirene Ragusa vince gara 1 dei quarti di finale dei playoff scudetto, battendo Lucca con il punteggio di 75-63. Una gara equilibrata, risolta dalla Passalacqua soltanto nell’ultima quarto. Vittoria che consente alle aquile iblee di avere un minimo di margine per gara 2, che si giocherà ovviamente in casa delle toscane.

Un divario, quello conseguito in gara 1 da Ragusa, che è maturato tutto nell’ultima frazione di gioco, quando è salita in cattedra soprattutto Ruthy Hebard . L’americana, in particolare all’inizio dell’ultima frazione, ha fatto la differenza, tanto in difesa quanto in attacco. Per il resto la partita è andata sui binari dell’equilibrio, con Dietrick e Kazmarczyk per le toscane a rappresentare un fattore fondamentale. In casa Ragusa, oltre ad Hebard, doppia cifra per Nicole Romeo (13) e Asia Taylor (12).

Negli altri match di giornata, pronostici rispettati su tutti i campi. Venezia trova la vittoria di misura sul parquet di Campobasso (71-75). Vittorie nette invece sia per la Famila Schio, che ha inflitto un passivo di trenta punti a San Martino Lupari, che per la Virtus Segafredo Bologna, vincente in casa di Costa Masnaga per 60-96.

RECUPIDO: “GARA 2 SARA’ DURISSIMA”

Soddisfatto della garata condotta dalle sue ragazze coach Gianni Recupido. Il tecnico della formazione iblea però guarda già al futuro, in particolare al match di gara 2. “La partita è stata in equilibrio perché Lucca non è quarta per caso, se lo merita. E’ una squadra ostica e difficile da affrontare. Ci aspetterà una partita durissima in gara 2. Questo lo sappiamo già. Bene oggi a non avere perso la calma, e a stare sempre lì. Il piano era quello di dare più palle a Ruthy dall’inizio della partita come poi abbiamo fatto nel quarto quarto, ma queste sono reminiscenze che purtroppo ci portiamo da quello che facevano prima. Ad ogni modo sull’impegno delle ragazze non posso dire nulla. Dobbiamo andare a Lucca a mettere elmetto e stivali, anche se in questo periodo non è mai bello usare questo tipo di metafore. Diciamo che dobbiamo andare a soffrire sicuramente e a giocare la nostra partita”.

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Published by
Pietro Minardi