Wimbledon 2022, Djokovic contro l’esclusione degli atleti Russi e Bielorussi

di Redazione

La decisione è stata ufficializzata ieri dagli organizzatori dello Slam Londinese, gli atleti Russi e Bielorussi non potranno prendere parte a Wimbledon 2022, in programma dal 27 giugno al 10 luglio. Una decisione in linea con quanto sta accadendo per tutte le discipline sportive di levatura internazionale e che ha provocato, anche, non poche polemiche soprattutto tra gli atleti. Non ci sarà quindi il n° 2 della classifica ATP Medvedev, oltre a Rublev, Karatsev, Khachanov, e nel femminile esclusione per la Sabalenka. Le motivazioni sono state spiegate in un comunicato da parte della All England Club. “Dato il profilo dei Campionati nel Regno Unito e nel mondo, è nostra responsabilità svolgere la nostra parte negli sforzi diffusi del governo, dell’industria, delle istituzioni sportive e creative per limitare l’influenza globale della Russia con i mezzi più forti possibili. Nelle circostanze di tale aggressione militare ingiustificata e senza precedenti, sarebbe inaccettabile per il regime russo trarre vantaggio dal coinvolgimento di giocatori russi o bielorussi nei Campionati”.

Una decisione che non trova il consenso del favorito, Novak Djokovic. Il campione Serbo trova ingiusta l’esclusione “Sarò sempre il primo a condannare la guerra.  Conosco bene il trauma emotivo che lascia un conflitto. Io sono un figlio della guerra… so cosa significa. Noi in Serbia, sappiamo cos’è successo qui nel 1999…”. “Finisce per soffrire sempre la gente comune. Abbiamo avuto molte guerre nel Balcani – ha aggiunto Djokovic -. Chiarito questo, però, c’è una cosa che voglio dire… non posso essere favorevole alla decisione presa su Wimbledon. Non è colpa degli atleti quello che sta accadendo. E quando la politica interferisce sport, in genere non finisce mai bene”.