Messina, Damian ripensa alla salvezza: “Nel girone di ritorno percorso straordinario”

di Alessandro Calleri

Una salvezza sofferta quanto meritata, raggiunta tra mille difficoltà. Tra i calciatori con il miglior curriculum sbarcati la scorsa estate a Messina c’era senza dubbio Filippo Damian. Maglia numero 10 sulle spalle e una promozione in serie B conquistata da protagonista tra le file della Ternana nella precedente stagione.

Il ventiseienne centrocampista aveva cominciato la sua avventura col botto, siglando un gran gol su punizione in Coppa Italia decisivo contro la Juve Stabia, ma ha poi accusato un calo, anche a causa delle tante vicissitudini del club e dei tre diversi tecnici seduti in panchina. La rete segnata nello scontro diretto a Vibo è stata fondamentale anche per il suo finale di torneo. Il diretto interessato ha analizzato con sincerità: <<Quando sono arrivato a Messina pensavo di vivere tutt’altro tipo di campionato. Non mi era mai capitato di affrontare questi problemi e mentalmente mi sono un po’ abbattuto, per un paio di mesi non sono stato il vero Damian. Quando le cose si sono sistemate ed il gruppo si è compattato ne sono uscito fuori, così come altri singoli. Per una parte di stagione sono dunque soddisfatto, per un’altra no>>.

La gioia dei giocatori del Messina a Vibo Valentia

<<Nel girone di ritorno – aggiunge Damian, ripensando a tutto il cammino – abbiamo fatto insieme ai nostri tifosi un percorso straordinario, anzi penso che con un pizzico di normalità sin dall’inizio di stagione avremmo potuto ambire a qualcosa in più. Il raggiungimento della salvezza è stato qualcosa di incredibile, basti pensare alla nostra posizione a dicembre ed a come abbiamo terminato il campionato. È stato quasi un dispiacere che sia finito così presto, più si andava avanti e più questa squadra, poteva crescere sia nei singoli che a livello di gioco>>.

Parola d’ordine: gruppo. Nessun segreto di spogliatoio, ma tra “vecchi” e nuovi, dopo la rivoluzione del mercato invernale, si è creato il giusto mix che ha condotto il Messina alla salvezza: <<Ho legato con tutti quest’anno, ma in particolare con Morelli, Simonetti e Fazzi. Nel gruppetto dei più grandi ad inizio di stagione ci siamo fatti forza e abbiamo creato un bel rapporto anche fuori dal campo. I nuovi acquisti, al di là dell’aspetto tecnico, si sono distinti a livello umano e ci hanno dato una grossa mano. Avere elementi di esperienza era necessario anche per alzare l’asticella durante gli allenamenti. Si sono inseriti con umiltà e sono stati fondamentali>>.

Tre gli allenatori avuti in questa travagliata stagione. Non con tutti si è creato lo stesso feeling. <<Ho un rapporto speciale con Sullo, che è stato come un padre per noi, gli volevamo tutti un gran bene. Anche con Raciti e il vice Cinelli mi sono trovato molto bene soprattutto a livello umano, si tratta di due persone straordinarie. Con Capuano, invece, abbiamo vissuto due mesi difficili e non ho avuto la possibilità di conoscerlo al 100%>>.

Ci sarà ancora il Messina nel futuro del centrocampista? Difficile, essendo legato contrattualmente alla Ternana che lo riporterà alla base dopo la fine del prestito ai giallorossi. Nulla, però, può essere escluso in partenza: <<Vorrei partire in ritiro con la Ternana e poi si vedrà. Mi sono trovato davvero bene a Messina a livello ambientale, se ci fossero le condizioni non direi assolutamente no ad un ritorno, anzi lo farei con grande felicità. È complicato, bisogna vedere una serie di cose, però mai dire mai nella vita>>.

I tifosi del Messina, comunque vada, gli rimarranno nel cuore: <<Vedere la curva piena al “Franco Scoglio” alle ultime giornate è stato uno spettacolo e si è visto in campo che ciò aiuta a vincere le partite, ad eccezione di quella con la Turris a salvezza già acquisita. Sono stati i tifosi il nostro autentico uomo in più. Ricordo pure che quando siamo stati a Vibo Valentia ci sembrava di essere in casa. Sono cose ti restano dentro ed è proprio per questo che mi esalto a giocare a calcio>>.