Ciclismo: Etna Bike Race. Una festa per i giovani bikers siciliani

di Ivan Bellanca

Una vera e propria festa per gli appassionati mountain bikers in erba, che si sono ritrovati in più di 300 provenienti da tutta la Sicilia, nel week-end appena trascorso. Il Rindone Bike Park a Catania ha ospitato l’organizzazione perfetta della Catania Bike School, che sotto l’egida di Federciclismo Sicilia, ha dato vita all’Etna Bike Race, una 2 giorni dedicata a tutte le categorie giovanili, fino alla G6.

Ribadiamo l’ottima impressione ricevuta di una organizzazione che ha permesso a tutte le squadre e al numeroso pubblico presente di apprezzare, nonostante il caldo, l’impegno e le performance di bimbi e ragazzi appassionati di mountain bike. Il tutto in condizioni di grande sicurezza, grazie al contributo di uno staff di circa 100 persone attive fuori e dento al circuito.

Un village, quello dell’Etna Bike Race, allestito nel migliore dei modi, sia per gli spettatori che per le circa 50 squadre presenti. Street-food, Bike expo, ma anche zone ristoro provvidenziali e ben dislocate. Il  circuito del Rindone Bike Park ha costituito un banco di prova importante per i giovani bikers, decisamente tecnico ed impegnativo. Le batterie si sono susseguite a ritmo incalzante ed hanno visto le vittorie degli atleti delle squadre più accreditate, compresa la ASD di casa, la Dreams on Mountain bike, presieduta da Paolo Carrasi, vera anima dell’organizzazione.

Il tecnico della Catania Bike School, Salvatore La Mastra, ai nostri microfoni ha sottolineato il coinvolgimento corale fornito dai genitori per l’assistenza in pista, che hanno così potuto partecipare attivamente all’impegno dei figli.  Massimiliano Melodoro, tecnico federale e responsabile del settore giovanissimi della MTB in Sicilia, ha ribadito come le manifestazioni di questo tipo devono essere sempre più incentivate, grazie ad un numero di richieste sempre più importante, segno che il lavoro svolto in questi anni da Federciclismo Sicilia in questo settore, stia dando i frutti sperati.

A noi non ci resta che augurarci di vedere crescere ulteriormente il movimento siciliano, con esempi da esportare e non più solo da copiare, grazie all’impegno e alla dedizione delle ASD che credono sempre di più nelle risorse giovanili.