Il Palermo rispetta il pronostico e, davanti ai 35.000 del Renzo Barbera, batte la Feralpisalò con il punteggio di 1-0. I rosanero, andati in gol con il solito Matteo Brunori, sfideranno il Padova nella finale playoff per guadagnare la promozione in Serie B. Centottanta minuti per conquistare la cadetteria, con andata il 5 giugno e il ritorno il 12 giugno a Palermo.
Il tecnico Silvio Baldini, privo di Lancini squalificato, si affida a Perrotta in difesa, con Crivello preferito a Giron. Sulla trequarti spazio a Soleri dal primo minuto, preferito a Roberto Floriano, ancora non al meglio dopo la sfida di andata. Il Palermo, forte del 3-0 dell’andata, gestisce il risultato, senza rinunciare ad offendere in contropiede. Prima Brunori e poi Soleri mancano di poco l’appuntamento con il gol.
Rete che arriva in pieno recupero. Luperini recupera un pallone sulla trequarti e serve Brunori sul filo del fuorigioco. L’attaccante è bravo a scegliere il tempo e a rimanere in posizione regolare, puntando la porta avversaria. Il numero 9 entra in area e batte De Lucia in uscita, facendo esplodere il Renzo Barbera. All’intervallo è 1-0 Palermo.
Nella ripresa i ritmi calano, ma il Palermo si mantiene sempre pericoloso. Al minuto sessantotto grande scambio Fella-Soleri, con l’attaccante ex Roma che, solo davanti al portiere, viene contrato da De Lucia. I rosanero continuano a premare e all’80’ sfiorano il raddoppio con il subentrato Somma che, da posizione decentrata, centra la traversa dopo la deviazione di De Lucia.
Si avvicina il 90′ e, di conseguenza, la qualificazione. La Feralpi però non molla e riesce a trovare perfino il pari con il primavera Khadim Dieng, abile a ribattere in rete una respinta corta di Massolo. Ma l’arbitro spegne il sogno del giovane, annullando il gol dopo l’intervento del VAR. Al Renzo Barbera finisce 1-0, con il Palermo che sfiderà in finale il Padova di Massimo Oddo.
Nel post partita, Silvio Baldini commenta così la vittoria contro la FeralpiSalò. “Noi vogliamo avere questa voglia di non arrenderci mai. Queste 35.000 persone sono qua non solo perchè vedono una finale, ma perchè vedono un gruppo di eroi. Gli eroi hanno una sola cosa, il coraggio. Non abbiamo mai gestito, abbiamo sempre giocato. Questa sera abbiamo trovato un qualcosa di indescrivibile. Lo voglio sentire concretizzato, perchè questo vuol dire portare questa piazza in Serie B”.
Sulla partita e sul futuro, il tecnico usa una metafora, indicando come valore la speranza. “Mi fa piacere che non abbiamo preso gol e siamo riusciti a farlo con Brunori. Siamo riusciti a ripartire un contropiede. Davanti a queste 35.000 persone, come fai a non dargli questa speranza. Quando le persone sono povere hanno due cose: la dignità e il coraggio. Cose che non esistono senza speranza. Un valore in cui bisogna sempre credere, soprattutto chi parte svantaggiato rispetto agli altri. Siamo arrivato a questa finale. Le finali non si giocano, si vincono”.