Javier Zanetti tra Monforte e Torregrotta: ha presentato lo stage estivo per giovani calciatori

di Alessandro Calleri

Tra Monforte Marina e Torregrotta per presentare il camp dedicato ai più giovani. Un’intensa giornata estiva trascorsa in provincia di Messina per Javier Zanetti, oggi vicepresidente dell’Inter, prima calciatore e capitano, per sempre uomo simbolo e “bandiera” del club nerazzurro. Ha collezionato 858 presenze (record nella storia dell’Inter) e vinto sedici trofei, su tutti la Champions League del 2010 che sollevò al cielo di Madrid e segnò il completamento di uno storico Triplete.

Nella tappa messinese l’argentino ha presentato il suo progetto e lo stage estivo organizzato dal Centro di formazione calcistico “Leoni di Potrero” che si terrà al campo sportivo “P. Gangemi” di Torregrotta dall’11 al 16 luglio e vedrà la partecipazione di 50 ragazzi dai 5 ai 14 anni provenienti da Torregrotta e dai comuni limitrofi, seguiti da allenatori e istruttori qualificati. L’evento è stato organizzato dall’intermediario sportivo Leo Saija grazie al supporto di alcuni sponsor e dall’ASD Torregrotta 1973, con la conferenza stampa, tenutasi in un noto locale di Monforte Marina, moderata dal giornalista Benedetto Orti Tullo.

<<Per me è un grandissimo piacere essere qui – ha detto Javier Zanetti, ringraziando per l’accoglienza – con una bella temperatura (sorride, ndr). Ai ragazzi ed ai bambini della nostra scuola calcio vogliamo trasmettere la nostra metodologia di lavoro e la nostra filosofia, confidando soprattutto che si possano divertire. Fare questo a Torregrotta è molto importante>>.

<<Il nostro obiettivo – ha aggiunto – è spiegare loro i veri valori dello sport, perché devono sapere stare in gruppo e divertirsi, cerchiamo di lavorare su questo in particolare. Siamo in giro per tutta Italia, si è presentata questa opportunità grazie a Leo e quando ne abbiamo iniziato a parlare abbiamo capito che c’era la stessa condivisione dei valori>>.

Esempio di correttezza e sportività in campo e fuori, Zanetti è stato sempre attivo sul fronte benefico. Insieme alla moglie Paula ha creato la Fundación P.U.P.I., organizzazione no-profit che si occupa di fornire il necessario sostegno economico ai bambini disagiati e alle loro famiglie, nella zona di Buenos Aires.

Inevitabile, in conferenza stampa, un passaggio sui suoi inizi, ovvero prima che dal Banfield potesse spiccare il volo verso il calcio italiano e giungere nel 1995 all’Inter insieme al connazionale Rambert. L’avvio per il difensore di una straordinaria ed indimenticabile avventura. <<Quando ero nel mio quartiere in Argentina, insieme ai miei amici, sognavo di poter diventare un calciatore professionista e fare la carriera che poi ho fatto. In quel momento, però, non pensavo di raggiungere tutto quello che ho ottenuto. Va dato merito anche alla cultura del lavoro che mi hanno insegnato i miei genitori. Mio padre faceva l’operaio ed è stato sempre un esempio per me. E poi devo ringraziare gli italiani (la famiglia ha origini friulane, della provincia di Pordenone, ndr) per avermi aperto le porte ed accolto quando ero praticamente uno sconosciuto. Anche io mi sento italiano>>. L’evento prosegue poi in serata, a cena, in una sala ricevimenti di Torregrotta.