Tour de France, Tappa 7: fantastico Pogacar a La Super Planche des Belles Filles

di Giuseppe Ortale

Seconda vittoria consecutiva per Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) che a La Super Planche des Belles Filles si aggiudica la settima tappa del Tour de France (2.UWT), l’ottava in carriera nella corsa francese, riuscendo a recuperare proprio negli ultimi metri, con pendenza al 24%, l’ottimo Jona Vingegaard (Team Jumbo – Visma) e beffando un grandissimo Lennard Kämna (BORA – hansgrohe); terzo di giornata un buon Primoz Roglic che nonostante la spalla lussata potrà risultare decisivo per le sorti della Grande Boucle del giovane danese o cercare di rientrare per la lotta per una posizione sul podio finale.

In avvio problemi proprio per Pogacar e Adam Yates (INEOS Grenadiers) che fortunatamente riescono subito a rientrare in gruppo; iniziano le schermaglie per portare via la fuga di giornata e il primo tentativo, che non va a buon fine, è quello di Mikkel Honorè (Quick – Step Alpha Vinyl Team).

A muoversi, successivamente, è  la coppia tedesca della BORA – hansgrohe formata da Maximilian SchachmannNils Politt seguiti da Gorka Izagirre (Movistar Team) ma anche il loro tentativo è vano; l’azione giusta arriva poco più avanti con un gruppo sostanzioso formato da Schachmann, Lennard Kämna, Dylan Teuns (Team Bahrain – Victorious), Luke Durbridge (Team BikeExchange – Jayco), Mads PedersenGiulio Ciccone (Trek – Segafredo), Cyril Barthe (B&B Hotels – KTM), Imanoel ErvitiSimon Geschke (Cofidis), Kasper AsgreenVegard Stake Laengen.

Il traguardo volante di Gérardmer viene vinto da Pedersen mentre il gruppo è regolato da Wout van Aert (Team Jumbo – Visma); in prossimità del primo GPM di giornata, il Col de Grosse Pierre, è Geshcke a transitare per primo nel gruppetto dei fuggitivi che perde pezzi; secondo GPM di giornata il Col des Croix con il tedesco della Cofidis che va a prendersi i 2 punti in palio. Il danese Magnus Cort Nielsen (EF Education – Easy Post) riesce a salvare la maglia a pois che contraddistingue il leader della classifica degli scalatori.

Il gruppo maglia gialla piano piano va a rosicchiare secondi su secondi ma i sette fuggitivi a 13 km dall’arrivo si presentano con un vantaggio di poco inferiore ai 2 minuti che inizia repentinamente a scendere sotto l’impulso di Filippo Ganna che alza notevolmente la velocità del plotone che inizia a perdere le i “velocisti” che saliranno con il loro “passo”.

Testa della corsa che imbocca al salita finale che porta a La Super Planche des Belles Filles con Schachmann che si mette a disposizione di Kämna ma a scattare è il solito Geschke che prova ad anticipare ma a 5 km dall’arrivo viene ripreso e superato dal connazionale Kämna; prima Brandon McNulty e poi George Bennett si prendono la responsabilità di scremare il gruppo dei migliori e i primi a perdere contatto sono Thibaut Pinot (Groupama – FDJ), Warren Barguil (Team Arkéa – Samsic) e soprattutto Aleksandr Vlasov forse segnato dalla caduta della giornata di ieri.

Rafal Majka è l’ultimo uomo a disposizione di Pogacar e il polacco della UAE mantiene un ritmo controllato fino ai 2000 metri dall’arrivo quando inizia a mulinare a dovere le sue gambe; all’interno dell’ultimo km parte la Maglia Gialla ma quello che non ti aspetti è l’attacco di Jonas Vingegaard che sul rampone finale riesce a sorprendere Pogacar prendendo anche un minimo di margine ma appena ripreso e superato Kämna il campione sloveno tira fuori “energie dal taschino” e beffa il danese sulla linea del traguardo.

Intervistato dalla Tv francese Pogacar dichiara, con soddisfazione, che la vittoria di oggi la seguiva da tempo in una salita che nel 2020 gli ha consegnato il Tour di quell’edizione. In classifica generale il fenomeno sloveno ha un vantaggio di 35″ proprio su Vingegaard e 1’10” su un redivivo Geraint Thomas.