Elena Rybakina, n. 23 Wta laureatasi campionessa a Wimbledon, è seguita dal Dott. Fabio Buzzanca, il nutrizionista che da tempo ormai riempie la rubrica dedicata al nutrizionismo e all’integrazione sportiva. Riportiamo integralmente l’intervista rilasciata a spaziotennis.com.
“Conosco Elena dal 2019. Ci siamo conosciuti a Roma durante la pre season che lei e il suo attuale coach Stefano Vukov, fecero con me e con Adriano Albanesi proprio in città. All’epoca lei era già tra le prime 100 giocatrici del mondo, se non sbaglio era numero 68, e si affidarono a noi per preparare la stagione 2020.
L’alimentazione è un aspetto estremamente delicato. I nutrienti fondamentali per il tennista sono quelli importanti per qualsiasi altro atleta: proteine, grassi e carboidrati. La cosa importante quando si ha a che fare con atleti che viaggiano spesso per il mondo non è fargli la classica “dieta”, ma educarlo alla scelta consapevole dei cibi che gli permetteranno di essere sempre performante, recuperando prontamente le energie dopo il match. Poi ovviamente è fondamentale adattare la scelta degli alimenti alle caratteristiche fisiche e alle abitudini dell’atleta stesso.
Rybakina? È un’atleta straordinaria. Probabilmente quello che la rende così forte è la sua capacità di adattamento precoce. Ha una disponibilità totale nei confronti del coach e così anche nei confronti di chi le suggerisce cosa mangiare per stare bene. Da quando è arrivata per la prima volta in Italia ha sicuramente cambiato qualche abitudine alimentare e questo in funzione di alcuni test svolti, che ci hanno permesso di capire che tipologia di cibi scegliere già a partire dalla colazione. In Italia la scelta post allenamento spesso ricade sulla pasta, carboidrati utili al recupero delle energie. Quando invece è in giro per il mondo, spesso predilige il riso (indovinate il perché?).
Collaboro con la Federazione Italiana Tennis in qualità di Educatore Alimentare. Spesso mi ritrovo a parlare con genitori di giovani promesse e la domanda che più frequentemente mi viene posta è: “cosa devono mangiare i nostri figli prima della partita?”. Io rispondo sempre che non è importante quello che si mangia il giorno prima o un’ora prima, ma è fondamentale organizzare l’alimentazione di un giovane atleta quotidianamente, così come lo è, a maggior ragione, per un professionista,. Ogni pasto ha la sua importanza in quanto chi mangia bene non è detto che entrando in campo possa vincere la partita; chi si alimenta in modo corretto quotidianamente ha la possibilità di allenarsi bene tutti i giorni. Chi si allena bene ha una probabilità maggiore di vincere. Fatta questa premessa, generalmente prima di un incontro Elena consuma una buona porzione di carboidrati; se poi c’è abbastanza tempo, uniamo anche una porzione di proteine. Nel tennis purtroppo o per fortuna ci vuole una strategia anche quando si parla di alimentazione. Quando giochi di mattina, il pasto che precede l’incontro è la colazione. Quando giochi all’ora di pranzo, oltre alla colazione ci portiamo dietro un piccolo snack.
Generalmente non consiglio mai di mangiare durante l’incontro, in quanto i tempi digestivi (masticazione, deglutizione, digestione, assorbimento intestinale), impedirebbero comunque la pronta disponibilità di ciò che viene mangiato. Per questo motivo consiglio spesso di introdurre nutrienti sotto forma di liquidi (gel o bevande con maltodestrine). Con Elena abbiamo studiato una piccola routine di prodotti che regolarmente assume durante le partite, ma… è un piccolo segreto che non posso svelarvi. Quando finisce il match si valutano tanti fattori: cercare di capire se i ristoranti sono aperti o meno (vi sembrerà strano ma capita anche di finire molto tardi e non trovare locali aperti), se dopo c’è un doppio da giocare, se deve fare interviste o meno… Generalmente comunque mangia una porzione di frutta fresca o una macedonia subito accompagnato da un alimento proteico.
Essere Fitness Coach e Nutrizionista, mi ha permesso spesso di accompagnare i giocatori che seguo, in giro per il mondo. Devo essere sincero, non è facile interagire con un giocatore se il suo Coach non conosce il lavoro che fai e il modo in cui lo svolgi. Con Elena sono stato fortunato in quanto ho trovato Stefano Vukov il quale ti offre totale disponibilità e questo rende tutto molto più facile. Tra i test che faccio quotidianamente con Elena quando stiamo insieme c’è la bioimpedenziometria, metodica in grado di darci informazioni sulla composizione corporea, ma soprattutto capace di offrire un feedback importante sullo stato di idratazione dei tessuti (distribuzione dei liquidi nel corpo), con la quale riusciamo a capire se l’atleta ha recuperato dallo sforzo o dal match. In base a queste informazioni, andiamo a modulare l’intensità degli allenamenti o la quantità di sali minerali e liquidi da assumere. Riusciamo a capire anche se l’atleta ha smaltito il Jet-Lag post viaggio. L’aspetto nutrizionale oggi non riguarda semplicemente cosa mangia l’atleta nel pre o nel post gara. Il Nutrizionista Sportivo oggi va a monitorare sotto tanti altri aspetti la bontà del lavoro che il team poi mette a disposizione dell’atleta”.