Volley A3, Farmitalia Saturnia, il Presidente Pulvirenti: “Al via con ambizione”

di Alessandra Puglisi

La Farmitalia Saturnia è una delle società più longeve e prestigiose del panorama volleistico catanese e siciliano. Dopo l’entusiasmante stagione dello scorso anno e il sogno promozione appena sfiorato, si ripresenta ai nastri di partenza della serie A3 con rinnovate ambizioni.

Affermato consulente aziendale ed esperto in comunicazione, il presidente Luigi Pulvirenti guida la Farmitalia Saturnia con lucidità e passione. In un’estate ricca di impegni e incombenze, Pulvirenti ha condiviso con SWS obiettivi e strategie della sua società, soffermandosi anche sul suo percorso e sulle sue emozioni.

Come è nato l’amore per la pallavolo e come è sfociato poi nella carica di presidente?

“La pallavolo è sempre stata una questione di famiglia. La stessa Saturnia  è sempre stata una questione di famiglia: tra i soci fondatori, nel 1965, c’erano mio padre Santo e i miei zii Carlo ed Enrico, ed è sempre stata gestita da membri della famiglia, molti dei quali hanno ricoperto anche la veste di giocatori. Per me questo sport si collega direttamente agli affetti e ai ricordi familiari più cari. Ho iniziato nella mia Saturnia scendendo in campo e ho messo a frutto poi la mia passione e la mia dedizione per questa società rivestendo vari ruoli, da segnapunti, a scoutman e poi dirigente, inizialmente della squadra femminile, seguita fino alla B2. Dopo alcune esperienze esterne, nel 2018 ho accettato la presidenza dell’attuale Saturnia, che mi era già più volte stata proposta dal presidente uscente Spoto. Mi è sembrato il momento giusto per un progetto che partendo dal nostro paese e dalla nostra realtà potesse magari avere una prospettiva più ampia. Supportato sempre dalla famiglia, e in particolare da mio cugino Enzo Pulvirenti e da tanti amici vicini da sempre a me e alla squadra, tra tutti Piero D’Angelo e Mauro Puleo, abbiamo insieme intrapreso questa avventura che ci ha portato oggi a essere società di riferimento per tutto il movimento catanese”.

Tanti anni nella pallavolo ti avranno fatto vivere momenti belli e brutti, quali sono quelli più significativi per te?

“Le vittorie e le sconfitte, non mi hanno mai le une particolarmente esaltato e le altre depresso. Credo che chiunque abbia una passione forte prescinda dai risultati e vada poi al di là dei momenti belli e di quelli brutti. Inoltre, chi fa sport e vuole farlo a un certo livello, sa che vittorie e sconfitte, specie quest’ultime, fanno entrambe parte del percorso di crescita, quel percorso che ci ha portato oggi alla nostra dimensione, cioè la serie A3. Bisogna tenere sempre presente l’obiettivo, che per noi è quello di fare pallavolo di vertice. Il momento più bello è stato sicuramente la finale di playoff con il Grottazzolina al Palacatania in cui la partecipazione del pubblico, tra cui molti bambini, è stato molto emozionante”.

Come descriveresti le linee guida del progetto Farmitalia Saturnia?

“Puntiamo a un percorso di crescita non solo tecnica ma soprattutto societaria, che è una garanzia per far bene anche in campo. La nostra è una società strutturata, dove ognuno ha il proprio mandato e il proprio peso specifico, avendo la facoltà di muoversi in autonomia e con responsabilità personali. Nel mio ruolo mi tocca fare solo una sintesi di tutto e tirare le somme al fine di prendere le giuste decisioni, per il resto il nostro è davvero un bel lavoro di squadra, con una sapiente divisione di ruoli. Ci stiamo proponendo in un contesto professionistico, in cui una società deve essere necessariamente solida non solo dal punto di vista economico ma anche organizzativo, che è la miglior garanzia per far bene. Crediamo, inoltre, anche nelle collaborazioni e abbiamo un approccio inclusivo. È ormai al terzo anno consecutivo la nostra collaborazione con la Pallavolo Roomy Catania sul settore giovanile e quest’anno abbiamo avviato il primo consorzio pallavolistico siciliano (AZ Volley) che mette insieme il volley maschile della nostra società con il volley femminile della Cosedil Pallavolo Zafferana per un progetto di vertice”.

La scorsa stagione ci sembra abbia rappresentato una spinta importante al vostro progetto…

“È vero, la scorsa stagione abbiamo avuto un consolidamento ed è stata un segnale di crescita importante. Nelle finali playoff giocate con una squadra maggiormente accreditata dai favori del pronostico, abbiamo ritrovato il grande pubblico e l’attenzione dei media. Noi puntiamo all’interesse degli appassionati di pallavolo, che sono molti di più di quelli che praticano pallavolo e all’interesse delle realtà imprenditoriali, che grazie al campionato dell’anno scorso hanno cominciato a guardarci con curiosità e simpatia, avvicinandosi al nostro mondo e proponendosi di darci una mano. Sicuramente la nostra stagione scorsa è stata importante perché ha consentito un upgrade del progetto e ha dato quella solidità che ci ha permesso di programmare la stagione che verrà”.

Siete pronti allora ad alzare ancora l’asticella?

“Se l’anno scorso eravamo la squadra outsider, che aveva fatto un mercato con i costi da squadra outsider, quest’anno è tutto più impegnativo, pure dal punto di vista economico, perché siamo diventati, secondo gli addetti ai lavori, una squadra da battere, anche perché ad oggi siamo tra le società di A3 meglio strutturate.
Noi abbiamo comunque mantenuto il nostro stile societario che è quello di vivere le cose con armonia, con condivisione, in maniera inclusiva…insomma da noi si sta bene come riconoscono i nostri atleti e tecnici. Un gruppo di amici ma anche una società seria e organizzata in modo professionale, dove l’aspetto umano resta comunque importante. Speriamo di mantenere questa nostra specificità, cioè che la Saturnia è un luogo dove si sta bene, anche con ambizioni crescenti. È vero che possiamo ancora migliorare dal punto di vista organizzativo e per questo dobbiamo essere un po’ più cinici, ma senza snaturarci”.

Un progetto ambizioso con Waldo Kantor saldamente al timone della guida tecnica…

“Un’icona come giocatore, un allenatore di livello superiore al campionato che disputiamo, un grande professionista con metodo e conoscenza. Quando il valore della squadra è superiore al valore complessivo dei singoli giocatori vuol dire che l’allenatore sa dare la sua impronta, e lui lavora bene sia sui singoli che sulla squadra. Per noi è stato motivo di crescita avere un allenatore, che ha allenato cinque stagioni in super Lega e crediamo di essere stati e di continuare a essere all’altezza di un tecnico del suo calibro”.

Come vi presentate sulla griglia di partenza del nuovo campionato?

“Con i playoff della scorsa stagione abbiamo dimostrato di essere complessivamente la terza forza del campionato in un ipotetico podio. Partiamo con un approccio diverso, all’inizio dell’anno passato nessuno pensava che saremmo arrivati dove siamo arrivati; adesso abbiamo messo in piedi una squadra più forte e la nuova formula playoff offre delle chance in più. L’esperienza dell’anno scorso ci ha dimostrato che bisogna arrivare in forma a febbraio, si gioca tutto da lì in poi”.