La Vuelta, Tappa 14: bis di Carapaz a Sierra de La Pandera. Piccolo crisi per Remco Evenepoel

di Giuseppe Ortale

Ancora una volta Richard Carapaz (INEOS Grenadiers) in questa edizione de La Vuelta (2.UWT). Il ciclista ecuadoregno vince la tappa con arrivo in quota a Sierra de La Pandera con un margine scarso su Miguel Angel Lopez (Astana Qazaqstan Team) e Primoz Roglic (Team Jumbo – Visma). Giornata poco positiva per la maglia rossa Remco Evenepoel (Quick – Step Alpha Vinyl Team) che taglia il traguardo con un ritardo di 48” da Roglic.

Partenza al solito molto veloce con Vincenzo Nibali che prova per ben due volte a cercare di avvantaggiarsi ma il gruppo non lascia spazio allo squalo.

Prima ora di corsa alla media di 49,2 km/h e fuga di giornata che si forma dopo tantissimi tentavi e a 75 km dall’arrivo; testa della corsa composta da Carapaz, Luis León Sánchez (Team Bahrain – Victorious), Clément Champoussin (AG2R Citroën Team), Kenny Elissonde e la maglia verde Mads Pedersen (Trek – Segafredo), Marco Brenner (Team DSM), Bruno Armirail (Groupama – FDJ), Alexey Lutsenko, Raul García (Equipo Kern Pharma) e Filippo Conca (Lotto – Soudal).

Sul Puerto de Sieta Pilillas il primo a transitare è Carapaz con il gruppo che ha un ritardo superiore ai 4’ mentre è Pedersen a vincere il traguardo volante di Jéan. Inizia la salita verso il GPM di Puerto de Los Villares con la testa della corsa che che vede la presenza de solito Carapaz, Conca, Champoussin, Elissonde e Sanchez che transita in testa al gran premio della montagna.

Lungo la salita che porta all’arrivo di Sierra de La Pandera in testa alla corsa resta Carapaz mentre in gruppo a scattare è Roglic mentre in un primo momento Remco non risponde per andare successivamente in crisi con il belga superato è staccato da tutti i big.

L’azione di Roglic è di quelle importanti e il ciclista sloveno è coadiuvato da Miguel Angel Lopez mentre Enric Mas (Movistar Team) non riesce a seguire la loro andatura; il campione olimpico Carapaz vince per una manciata di secondi stringendo i denti negli ultimi chilometri. Remco stringe i denti nel finale e alla fine si salva concedendo “solo” 48” al rivale sloveno che adesso ha un distacco dal giovane belga di 1’49”.