Il pallone racconta…Frosinone-Palermo,una ferita che ancora brucia

di Valentino Sucato

Tra Frosinone e Palermo troviamo poche gare e comunque recenti e, tra l’altro, qualcuna particolarmente rovente. Pochi incontri, si diceva, tra siciliani e frusinati ben dodici e ovviamente sei gare delle quali in terra laziale. Il ricordo va al campionato di C1 1988/89 con triste destino per entrambe le squadre: l’amara retrocessione dei gialloblù e la delusione del Palermo a cui sfuggì la promozione all’ultima giornata quando non riuscì a battere a Trapani il Foggia di Caramanno. Il 9 ottobre al Matusa di Frosinone i rosa conquistarono l’intera posta in palio con uno 0-2 con le reti di Auteri e De Sensi. Nella gara di ritorno alla Favorita ancora Auteri per l’1-0 finale. A nulla valse la vittoria nell’ ultima di campionato del Frosinone con la Vis Pesaro (2-0). I risultati provenienti dagli altri campi condannarono gli uomini di Enzo Robotti. Le due sconfitte nella terzultima (Giarre – Frosinone 1-0) e nella penultima (Ischia -Frosinone 4-1) furono fatali. Passeranno ben 27 anni per poter rivedere un nuovo incontro. Il 12 dicembre 2015 le squadre si incontrano addirittura in Serie A. Il Frosinone di Stellone fresco di promozione nella massima serie al Renzo Barbera subì pesante 4-1, alla rete iniziali di Goldaniga e Vasquez replicò per gli ospiti Sammarco. Ma nel secondo tempo i rosa di Ballardini chiusero la gara con Trajkovski e Gilardino. Più combattuta la gara di ritorno. Il Palermo e il Frosinone erano con l’acqua alla gola. Nella giornata precedente i rosa avevano pareggiato in casa con l’Atalanta 2-2, mentre il Frosinone era uscito sconfitto a Chievo per 5-1. Entrambe le squadre vedevano lo spettro della retrocessione. La classifica di serie A nelle parti basse vedeva Atalanta e Udinese 38 punti, Sampdoria e Bologna 37, Carpi 32, Frosinone 30, Palermo penultimo a 29, Verona ultimo a 22. E mancavano solo 4 partite. Al Matusa fu una bolgia: finirà 2-0 per i rosa. Rete di Gilardino al 56′ e partita in equilibrio sino al 93′ quando ancora Trajkovski pose fine alle speranze di pareggio dei gialloblù. E fu un autentico miracolo rosanero che riuscì a salvarsi all’ultima giornata vincendo in casa con il Verona (3-2). Per il Frosinone ci fu la retrocessione in B. E si arriva alla stagione 2017/18 con le due squadre in B che lottano per andare in A. Al Benito Stirpe le squadre di Marino Longo e di Bruno Tedino si equivalgono: finirà 0-0. Alla fine del girone di Andata Palermo e Frosinone chiudono in testa a 40 punti. E sembrava una cavalcata tranquilla verso la A per entrambe. Ma non fu così. Nel girone di ritorno mentre il Palermo crolla e il Frosinone arranca, l’Empoli vola al primo posto. Con -6 dal Frosinone il Palermo batte al Renzo Barbera i ciociari per 1-0 con rete di Gnahore’. Alla fine della regular season vanno in A l’ Empoli e un sorprendente Parma. Palermo e Frosinone dovranno andare ai playoff. Il Palermo elimina il Venezia, il Frosinone fa fuori il Cittadella. E si arriva così alla finale. All’ombra del Montepellegrino i rosanero soffrono. C’è ancora Stellone ma questa volta nella panchina rosanero. Segna Ciano , il Palermo trova la forza, incitato da un grande pubblico, e rimonta. Finirà 2-1 per i rosa. Ecco il tabellino:

Palermo Frosinone 2-1

Marcatori: 5′ pt, Ciano (F); 45′ pt, La Gumina (P); aut. Terranova (P)

Palermo : Pomini; Struna (31′ st, Szyminski ng), Rajkovic, Dawidowicz; Aleesami, Jajalo, Murawski, Rispoli (23′ st, Trajkovski); Coronado; La Gumina (45′ st, Rolando), Nestorovski. Allenatore: Stellone

Frosinone : Vigorito, Ciofani, Terranova, Krajnc, Paganini (18′ st Frara), Kone, Gori, Sammarco (39’ st, Maiello), Crivello; Dionisi, Ciano (32′ st Citro). Allenatore: Longo

Arbitro: Daniele Chiffi di Padova

La promozione in A rimane dunque in bilico e quindi sarà lo Stirpe di Frosinone il luogo dove vi sarà l’ultima sentenza inappellabile, l’epilogo finale. Sono i gialloblù che conquista la vittoria per 2-0 e con essa la Serie A. All’inizio del secondo tempo è Maiello che porta in vantaggio gli uomini di Longo. Poi vi è un rigore assegnato al Palermo ma l’arbitro in una bolgia infernale fa un passo indietro. Nei minuti di recupero i calciatori della panchina frusinate cominciano a lanciare palloni in campo per spezzare il ritmo e innervosire i rosanero. È in questo clima arriva il 2-0 nel recupero: è Ciano, ancora lui, che mette il sigillo alla gara e fa volare i gialloblù in A. Dopo quella sera per il Palermo inizierà un calvario che lo porterà all’esclusione del campionato di B e alla iscrizione alla Serie D…ma questa è un’altra storia! Che fortunatamente il popolo rosanero ha messo alle spalle.

Ecco il tabellino: Frosinone : Vigorito, Brighenti, Terranova, Krajnc, Ciofani, Soddimo (41′ st Frara ), Maiello (39′ St Kone), Gori (29′ st Chibsah), Crivello; Ciano, Dionisi. Allenatore: Longo. Palermo: Pomini, Rispoli (12′ st Gnahoré ), Struna, Rajkovic, Dawidowicz (6′ pt Szyminski), Aleesami; Murawski (32′ st Trajkowski), Jajalo; Coronado; La Gumina, Nestorovski. Allenatore: Stellone.

Marcatori: 7′ st Maiello, 51′ st Ciano Arbitro: Federico La Penna di Roma

Frosinone – Palermo vista da Giuseppe Misiano

Quella che andrà in scena al Benito Stirpe, tra Frosinone e Palermo, sabato 17 settembre alle ore 14, non sarà una partita banale. Ciociari e siciliani poche volte hanno avuto modo di incrociare i loro destini in campionato (come riportato nella ricostruzione storica dei precedenti sopra riportata da Valentino Sucato). Tuttavia il precedente del 16 giugno 2018 vale tanto, pesa. Così tanto da equiparare – da parte rosanero – la partita coi gialloazzurri quasi ad un classico derby col Catania, in termini di rivalità, di polemiche mai sopite, di voglia di prevalere sull’avversario e rivendicarlo con orgoglio fino al prossimo incontro. E questo prossimo incontro è ormai alle porte. Lungi dal voler approfondire le ragioni di una ferita ancora aperta per i tifosi rosanero, vale solo ricordare che quell’incontro (spareggio playoff, gara di ritorno, serie B 2018-2019), fu scandito da episodi oggettivamente controversi, al di là di ogni visione partigiana, per i quali la stessa giustizia sportiva non seppe garantire una equa valutazione dei fatti e dei loro effetti salvo ritenere, ex post, comportamenti antisportivi di alcuni tesserati del Frosinone che non poterono essere sanzionati adeguatamente e che, secondo la visione rosanero, inficiarono pesantemente il destino della squadra siciliana che dovette poi affrontare lo spettro dell’esclusione dal campionato e del successivo fallimento. Anche perché la sentenza definitiva giunse due anni dopo. E anche l’arbitraggio non fu esemplare. Il Palermo si sentì fortemente danneggiato e per molti quella vicenda è ancora attuale. Ma, come detto non bisogna rivangare troppo. Sono passati quattro anni. Frosinone e Palermo hanno fatto, da allora, il loro percorso, ciascuno di essi con esiti che li ha portati oggi a gestioni avvedute, foriere di potenziali successi futuri. Del Palermo sappiamo di più per via delle recentissime vicende che hanno portato al trasferimento della proprietà in mani prestigiose. Il Frosinone da parte sua ha continuato con Stirpe, dopo la retrocessione dalla A del 2019 e ha continuato a puntare su una saggia gestione dei conti, sulla auto sostenibilità del suo progetto, puntando sempre, dal lato tecnico, su molti giovani e su allenatori emergenti con l’intento comunque di riconquistare la serie A. La stagione passata non è riuscito a centrare l’ingresso ai playoff. Quest’anno vi sta puntando di nuovo e le premesse, dopo le prime 5 giornate di campionato, sono incoraggianti. In panchina troviamo uno dei campioni del mondo 2006, ex Palermo, quel Fabio Grosso che nonostante la giovane età ha già maturato importanti esperienze in serie B. Il suo marchio di fabbrica è il 4-2-3-1, schierato sempre in tutte le partite, i cui interpreti sono per lo più giovani interessanti e giocatori un pò più d’anziani ma di assoluto spessore per la categoria. Per citarne alcuni bisogna annoverare Ciervo, Garritano, Mulattieri, Caso e Moro che insieme a profili più navigati e citiamo Lucioni Szyminski, Insigne, Mazzitelli Rhoden e Sampirisi sono stati capaci di convincere sul piano del gioco e dei risultati con tre vittorie su cinque partite. Per la sfida col Palermo Grosso dovrà valutare qualcosa nel roster di centrocampo, posto che in rifinitura, nell’allenamento pre-partita col Cittadella, Rhoden ha dovuto dichiarare forfait per cui non si sa ancora se farà parte dell’undici che affronterà il Palermo. le alternative di qualità comunque non mancano a Grosso. I rosanero, da parte loro si godono le certezze che sono scaturite dalla vittoria col Genoa che li vedeva sfavoriti nel pronostico ma che hanno rafforzato il morale della truppa di Corini. La squadra va assumendo sempre più una sua fisionomia e sembra che, a dispetto della qualità e della quantità dei nomi nuovi che hanno caratterizzato il mercato del Palermo, la continuità con alcune caratteristiche della precedente gestione tecnica, sia un valore che mister Corini non può disconoscere, ma che deve, anzi, vieppiù integrare con le idee del suo progetto tecnico. Non vi è dubbio che giocatori come Buttaro, Marconi, Brunori ma anche Valente Floriano e Damiani sono da considerare l’anello di congiunzione con la precedente gestione anche sotto il profilo dello spirito che animò quel gruppo e il cui ardore è ancora visibile nel DNA di questo Palermo targato Corini. le premesse per una partita di grande rilievo ci sono tutte e, nell’auspicio che non si guardi troppo al passato, il pronostico del match è apertissimo a tutti i risultati e a goderne sarà sicuramente lo spettacolo.