Nella giornata di apertura dei Mondiali di ciclismo in Australia l’Italia sale sul gradino più alto del podio con Vittoria Guazzini, che vince il titolo tra le donne U23. Delusione, invece, per il settimo posto di Filippo Ganna, che non riesce a vestire la maglia iridata per la terza volta consecutiva. Quello di Guazzini è un alloro che ha un valore storico, essendo la prima volta che viene assegnato il titolo iridato cronometro donne U23. L’azzurra sfiora anche il podio tra le Elite, chiudendo al quarto posto per soli 9″. La maglia iridata, seconda consecutiva, va ancora a Ellen van Dijk, che sopravanza di 12″ l’australiana Grace Brown. Al terzo posto la svizzera Marlen Reusser, a 41″68. L’azzurra è quarta a 52″11, prima tra le U23. Dopo l’argento europeo di categoria, arriva quindi la consacrazione definitiva: “Il circuito mi piaceva, diverso da quello di Anadia. Mi sono trovata a mio agio. Non puntavo alla maglia iridata ma a fare bene e se devo essere sincera un po’ mi dispiace di non essere riuscita a prendere anche la medaglia di bronzo elite.” Alle sue spalle è giunta l’olandese Shirin van Anrooij, staccata di 1’48”. L’orange in Portogallo aveva battuto Vittoria per una manciata di secondi. “Capirò cosa vuol dire vincere la maglia iridata forse tra qualche giorno.” Dice l’atleta toscana mentre percorre i pochi metri che separano il podio dalla sede delle interviste. Ma l’entusiasmo dei tifosi che, pur senza conoscerla, riconoscono la maglia e gli chiedono selfie, gli fa cambiare subito parere: “E’ una sensazione incredibile e devo dire che l’Australia è un paese affascinante. Sono venuta qui qualche anno fa per la Coppa del Mondo della pista e già allora rimasi colpita dall’entusiasmo e la giovialità di questo popolo; è coinvolgente!”. Tanti italiani si sono commossi nel sentire risuonare, in questo angolo di mondo lontano, l’Inno di Mameli: “Ieri mentre mi allenavo sentivo incitarmi in italiano. Sono rimasta stupita dall’affetto che le persone dimostrano per il nostro Paese.” Per quanto riguarda la prova: “Ho iniziato la gara sperando solo di fare bene. Poi a metà mi sono resa conto che avevo un buon tempo. Questo mi ha dato fiducia. Non ho pensato a nulla, se non ad andare forte.” Una stagione lunga, con tante medaglie, ma che non è ancora terminata: “Si, abbiamo il Team Relay e poi, ad ottobre i mondiali su pista… poi stacco e vado in vacanza!”. Proprio nel Team Relay Vittoria avrà modo di tornare sul circuito di oggi: “Spero proprio che con le mie compagne e i ragazzi che hanno corso oggi si riesca a ripetere quanto fatto da me; se non la maglia iridata quanto meno una medaglia. Il percorso è duro, il vento si sente, ma penso che Elena ed Elisa abbiano le carte in regola per fare bene. Io ci credo.”
Il quarto posto nella classifica assoluta e il titolo conquistato ai danni della van Anrooij ci dicono che la distanza dalle olandesi si sta riducendo? “Le olandesi sono sempre le più forti e favorite, ma noi stiamo arrivando…”. Arianna Fidanza ha chiuso al 23° posto.
Filippo Ganna non ce l’ha fatta a collezionare il tris mondiale. Il piemontese ha chiuso al settimo posto. Partito bene, Ganna ha via via perso terreno nei confronti del norvegese Tobias Foss e dello svizzero Stefan Kung. Sono loro i protagonisti della prova, con lo scandinavo capace di un finale in crescendo che ha messo in difficoltà anche il bicampione europeo Kung. Sul terzo gradino del podio è salito Remco Evenenpoel, l’altro favorito di oggi insieme a Ganna e che invece viene ancora una volta ‘respinto’ dal mondiale. Edoardo Affini, partito tra i primi, ha terminato la prova 13°, a 1’27”; Matteo Sobrero è giunto subito dietro, 15°, a 1’33”. “E’ stata una giornata che si era aperta nel migliore dei modi – ha commentato al termine delle due gare di oggi il CT delle cronometro Marco Velo – con l’oro tra le Under 23 di Vittoria Guazzini. E’ finita invece come non avremmo voluto e come non speravamo. Filippo è andato incontro ad una giornata storta, non ci sono altre considerazioni da fare al riguardo.”
Edoardo Affini prova a dare una spiegazione al proprio 13° posto: “Le gambe giravano, ma sentivo di non esprimere la velocità che avevo programmato. Più che il vento, che c’era per tutti, credo di non aver metabolizzato ancora bene queste otto ore di differenza di fuso orario. Speriamo che questo sforzo intenso mi abbiano in qualche sbloccato in previsione del Team Relay.”
Proprio guardando alla staffetta di Mercoledì Matteo Sobrero prova a voltare pagina: “Gara per me difficile, perché il vento credo mi abbia penalizzato per le mie caratteristiche fisiche. Mi ero ripromesso di entrare nei 10, invece sono 15°; diciamo che sono contento a metà. Adesso però guardiamo alla staffetta. Abbiamo preso le misure al percorso e siamo tutti motivati per cancellare la giornata di oggi.”
Filippo Ganna non è contento del settimo posto e la delusione è stampata sul viso in modo evidente: “Venire dall’altra parte del mondo per poi arrivare settimo non può lasciarmi soddisfatto. Purtroppo le gambe non giravano e questa sensazione l’ho avuto sin dall’inizio della giornata. Peccato, perché ho preparato la corsa nel migliore dei modi e nei giorni scorsi le valutazioni erano tutte diverse. So che tanti appassionati si sono svegliati presto questa mattina per sostenermi, il mio dispiacere aumenta al pensiero che in qualche modo possa aver deluso le loro aspettative.”