Il Lombardia (1.UWT): il percorso e i protagonisti

di Giuseppe Ortale

116esima edizione de Il Lombardia (1.UWT) che quest’anno ricopre un ruolo molto importante per la storia degli ultimi 20 anni del nostro ciclismo; domani sarà l’ultima corsa da professionista per lo squalo Vincenzo Nibali (Astana Qazaqstan Team) e per l’embatido Alejandro Valverde (Movistar Team) che nella loro carriera, nella Classica delle Foglie Morte, hanno lasciato il segno con due splendide vittorie per il messinese (2015 e 2017) e tre secondi posti per il murciano (2013, 2014 e 2019), senza considerare il resto del ricchissimo palmares di due personaggi che hanno segnato, indelebilmente, gli ultimi 20 anni di ciclismo.

Rispetto all’edizione 2021 domani start da Bergamo e arrivo a Como dopo 253 km, 14 in più dello scorso anno, e quasi 4852 metri di dislivello. I primi 125km di percorso sono molto duri con il gruppo che dovrà affrontare dopo appena 24 km la salita che porta al Forcellino di Biazano (6300 metri al 5%) seguita da una discesa che dirige il gruppo a Gazzaniga dove inizia la salita che conduce ai 1060 metri di Passo di Ganda (9200 metri al 7,3%); gli ultimi 2700 metri di salita sono quelli più duri con una pendenza media del 9,8%.

Discesa che presenta ancora qualche strappo come quello di Cornalba (1400 metri al 6,2%) prima della terza vera difficoltà di giornata, una delle più semplici, il Dossena (5500 metri al 4,9%). Finalmente quasi 10 km di discesa per ricaricare le batterie prima di ricominciare a salire verso Olda (8800 metri 4,5%) e successivamente verso il facile Forcella di Bura (6600 metri al 3,3%). Nuovamente discesa verso Brambilla dove si riprende a salire verso il Berbenno (4400 metri al 6,3%).

Dopo aver scollinato il Berbenno il gruppo troverà davanti a se un tratto in pianura, ad eccezione della leggera salita di San Gottardo (5300 metri al 2,7%), di circa 60 km prima di arrivare a Bellagio dove inizia la salita che porta alla Madonna del Ghisallo (8600 metri al 6,2%). Una pendenza media che non deve indurre a sottovalutare una salita che nei primi 3500 metri non scende mai sotto il 9%, seguito da un tratto in falsopiano, prima degli ultimi 2580 metri al 9,5%; qui il gruppo inizierà a selezionarsi.

Al km 220 la corsa è ormai alle porte di Como ma è qui che si decide la corsa con tre salite una dopo l’altra con il doppio passaggio sul San Fermo della Battaglia (2700 metri al 7,2%) con il durissimo Civiglio (4200 metri al 9,7%) tra le due scalate; qui presumibilmente si deciderà la corsa con un finale tutto in discesa verso Lungolario Trento Como.

Una parata di stelle per l’ultima Monumento della stagione con il  numero 1 sarà sulle spalle di Tadej Pogacar (UAE Team Emirates), vincitore dell’edizione dello scorso anno, ma sono tanti i pretendenti al trono del corridore sloveno tra cui Jonas Vingegaard (Team Jumbo – Visma) vincitore dell’ultima edizione del Tour de France, Enric Mas (Movistar Team) a segno nell’ultimo Giro dell’Emilia, Julian Alaphilippe (Quick – Step Alpha Vinyl Team) secondo nel 2017, Bauke Mollema (Trek – Segafredo) vincitore nel 2019, Jakob Fuglsang (Israel – Premier Tech) vincitore dell’edizione 2020, Matej Mohoric (Team Bahrain – Victorious) che quest’anno ha fatto sua la Milano – Sanremo, il compagno di squadra Damiano Caruso, Rigoberto Uran (EF Education – EasyPost), Romain Bardet (Team DSM), Domenico Pozzovivo (Intermarché – Wanty – Gobert Matériaux), Adam Yates (INEOS Grenadiers), il campione italiano Filippo Zana (Bardiani CSF – Faizanè), l’altro Trek Giulio Ciccone senza dimenticare i già citati Nibali e Valverde.

 

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