Qatar,un mondiale pieno di sorprese. L’analisi di Giuseppe Misiano

di Giuseppe Misiano

Il mondiale in Qatar è già avviato, dunque, e via via vanno delineandosi i primi spunti di riflessione. Conferme, sorprese, delusioni, nessuno poteva ipotizzare con certezza cos avremmo visto in queste prime battute. Certamente, l’evento più clamoroso è stato la rumorosissima caduta dell’Argentina. Un pò nella norma e nelle attese tutto il resto. Viene da dire che il mondo arabo, con l’eccezione del paese ospitante, sta affermando il proprio orgoglio, annoverando fino ad oggi la storica vittoria dell’Arabia Saudita contro l’albiceleste, mentre i pareggi di Tunisia e Marocco contro compagini europee più blasonate seguono anch’esse questa scia. in realtà non deve sorprendere più di tanto in funzione del fatto che i giocatori delle squadre magrebine giocano quasi tutti anch’essi in Europa. Però è suggestivo vederle farsi largo in questa competizione. Vedremo se sapranno confermarsi nei loro gironi. Intanto concentriamoci sulle squadre e sulle partite dei gironi F e G, che non hanno ancora completato il primo turno: Cominciamo con il quartetto del gruppo F. Girone diviso a metà: due squadre nettamente favorite per il passaggio del turno, Belgio e Croazia (che però la prima col Marocco l’ha un pò steccata, 0-0); una che ha qualche possibilità di inserirsi (il Marocco, appunto); e una squadra simpatia che dovrebbe fare un miracolo (il Canada). Anche sul piano culturale ce n’è per tutti i gusti. Una Nazionale balcanica, col classico gusto calcistico balcanico (temperamento caldo, tecnica sublime); una mittel-europea ricca di giocatori che hanno scritto pagine importanti del calcio europeo recente; una nord-africana con tutti i suoi giocatori di scuola prevalentemente francese, alcuni dei quali di gran livello e un’americana che rischia di essere ridicola, oppure fenomenale. È un girone aperto, dove i vecchi campioni dovranno dimostrare di non essere finiti, al cospetto di nazionali che giocheranno con assoluta leggerezza e desiderio di stupire. Proprio questa è l’incognita: a guardare la lista dei giocatori, sembra (per le europee) di scorrere quella dello scorso mondiale. I protagonisti sono più vecchi di quattro anno e non sappiamo se questo è un bene o un male per lo spettacolo. Esperienza o viale del tramonto? Questo è il dilemma. Dopo Belgio Canada (oggi alle 20:00) ne sapremo qualcosa in più. Svizzera Camerun e Brasile Serbia sono invece le partite del girone G che si giocheranno domani, giovedì 24. Ad eccezione del Camerun, stranamente è lo stesso girone che si ritrovò a Russia 2018 (la quarta era il Costa Rica). Passarono Brasile e Svizzera. Sarà così anche in Qatar? Non crediamo che sia scontato: Il Camerun è una signora squadra con Chupo-Moting stellina sempre più in evidenza nel Bayern e con Anguissa punto di riferimento imprescindibile nel Napoli di Spalletti. E con Onana (Inter) tra i pali. Niente male. La Svizzera vorrà ripetere l’’exploit di Russia 2018, ma vale il discorso fatto per Belgio. L’organico è quasi uguale. Sapranno replicare e/o migliorarsi? La Serbia con ben 11 giocatori su 26 che giocano in Italia non centra gli ottavi da Francia ’98. Un pò difficile raggiungere di nuovo quell’obiettivo. La qualità è tanta (basti pensare alla coppia d’attacco Vlahovic e Mitrovic), ma la condizione e la discontinuità a volte palesata in queste competizioni in cui devi portare il livello in una forma costantemente altissima, può essere un freno, un vero handicap. Ma chi potrebbe dare veramente filo da torcere al Brasile? I verde oro hanno sempre la responsabilità di doverlo vincere un mondiale e non hanno attenuanti. Neymar e compagni ne sono consapevoli e se sapranno alzare la coppa il merito sarà doppio. Vorrà dire che sono forti soprattutto mentalmente. Il talento, marchio di fabbrica di quel calcio, potrebbe infatti non bastare.