Le società natatorie palermitane scrivono all’amministrazione comunale per evidenziare, per l’ennesima volta, lo stato di grave difficoltà di tutto il movimento sportivo natatorio a causa delle continue chiusure della piscina comunale di Palermo. Domenica notte ancora un guasto ad un tubo che alimenta la vasca aveva causato l’abbassamento del livello dell’acqua con conseguente chiusura dell’impianto. Una situazione ormai grave che sta mettendo in ginocchio le società sportive del capoluogo che ruotano attorno all’impianto di viale del Fante. Riportiamo il testo integrale della lettera.
“Domenica 8 gennaio, alla vigilia della ripresa delle attività natatorie in piscina comunale, con in testa la scuola nuoto, e dopo i giorni di chiusura del 2, 3 e 4 gennaio per l’assenza degli addetti dell’AMG deputati alla manutenzione e conduzione degli impianti tecnologici, a causa di una mancata firma su un provvedimento pronto già dal 30 dicembre, si è verificato l’ennesimo grave guasto, con conseguente nuova chiusura dell’impianto. L’inizio del nuovo anno solare ha dunque seguito lo stesso identico andazzo del 2022, nel quale sono state innumerevoli e prolungate le chiusure dell’impianto di Viale del Fante, o il funzionamento di una sola delle due vasche, che non riesce in alcun modo a soddisfare la domanda proveniente sia dalle società di nuoto, pallanuoto e nuoto sincronizzato impegnate nelle rispettive competizioni nazionali e internazionali, che dall’utenza del settore di propaganda di base, che dall’utenza pubblica.
L’autunno appena finito è stato fra i più disastrosi nella gestione storica della Piscina Olimpica Comunale di Viale del Fante, con tre chiusure legate alla presenza del batterio della legionella, al guasto di una valvola di regolazione delle acque in vasca coperta e infine alla rottura di un tubo di acqua sanitaria negli spogliatoi maschili. In 2 casi su 3 tali problemi sono stati risolti solo grazie all’intervento delle società affiliate alla Federazione Italiana Nuoto che si sono divise le spese per una rapida risoluzione degli stessi. Nell’unico caso in cui il problema poteva essere facilmente risolto dal comune con una squadra di pochi uomini competenti in campo edile/sanitario, si è verificata una chiusura della vasca coperta di 10 giorni, mentre l’intervento posto in essere ha richiesto appena 3 ore, ma ben 3 sopralluoghi! Appare altresì quasi superfluo ricordare che la tribuna non gode dell’agibilità al pubblico precludendo la possibilità di assistere ad eventi che avrebbero gremito gli spalti. Questo scenario disastroso si colloca in un quadro dove l’amministrazione comunale precedente ha stabilito un aumento del 120% per il biglietto di ingresso (pagato anche dai nostri iscritti), e del 35% dell’affitto degli spazi acqua per le società sportive.
Con questa lettera aperta, noi società sportive intendiamo rappresentare pubblicamente il nostro drammatico stato dell’arte, con un crollo trasversale degli iscritti di tutte le discipline, a partire dai corsi di scuola nuoto per bambini, con una situazione ormai al limite del collasso, con risposte che tardano ad arrivare da parte dei nostri interlocutori.
Aggiungiamo in breve che:
– La conduzione e ordinaria manutenzione degli impianti tecnologici non è assolutamente in linea con la spesa ad essa sottesa. Se è certamente vero che gli impianti sono vetusti è altrettanto vero che una conduzione anche solo leggermente più proattiva, potrebbe evitare alcuni dei problemi presentatisi in questi mesi che poi una volta manifestatisi obbligano alla chiusura nell’attesa che si comprenda chi, quando e con quali risorse debba poi intervenire, in uno specioso balletto di rimpalli di competenze e responsabilità.
– Le ripetute chiusure nelle giornate festive e prefestive, non fanno altro che rendere più complesso, lungo e oneroso il processo di riscaldamento delle acque nei giorni successivi, oltre a determinare le classiche chiusure dei lunedì mattina.
– L’ennesima chiusura di queste ore, con la stagione agonistica ormai nel suo vivo, l’attività di base per i bambini e il nuoto master che avevano appena ripreso un poco di vigore, genera un danno inimmaginabile alle società che a fronte di spese ingenti che stanno portando alla loro graduale moria, vedono anche compromessa la possibilità di essere competitive, un danno alla loro immagine ed a quella della Città di Palermo (la 5^ città d’Italia) che di fatto non ha una struttura pubblica funzionante.
– L’assenza di qualsiasi sistema di sorveglianza, sia fisico che tecnologico, rende frequenti atti vandalici e visite notturne indesiderate.
– Infine, non ultimo, si verifica un chiaro danno all’erario, dal momento che a fronte di costi sostenuti dalla A.C., che comunque sono generati pur nell’intermittenza dei servizi erogati, ha visto crollare i suoi incassi.
Le scriventi società chiedono che la componente burocratica e politica responsabile della gestione Piscina Olimpica Comunale venga richiamata – anche attraverso una più mirata programmazione preventiva – ad un diverso modus operandi circa le quotidiane emergenze che si presentano, nelle more dell’avvio degli iter per l’affidamento dei lavori finanziati col PNRR che potranno restituire, adottando un adeguato cronoprogramma dei lavori che preveda comunque l’utilizzo permanente di almeno una vasca , alla cittadinanza tutta un impianto degno di questo nome.”