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I numeri di Cantù prossima avversaria della Pallacanestro Trapani

Domenica alle 12 al PalaAuriga contro la Pallacanestro Trapani arriva il fortissimo gruppo del Cantù. Ambiente pronto a ritornare dove gli spetta, al piano di sopra, forte di un roster davvero profondo per la categoria, che trae grande linfa dalle rotazioni, dalla forza dei lunghi e dalla distribuzione delle responsabilità, come dimostrano i tanti uomini vicini o in doppia cifra, con Nikolic come punta di diamante a sfiorare i 16 di media. Basket aggressivo e veloce che è ormai un riconosciuto marchio di fabbrica dell’ottimo coach Meo Sacchetti che è sceso di categoria con l’unico obiettivo di tornare immediatamente nella massima serie. L’attuale primo posto in classifica è un buon viatico, nonostante la recente sconfitta a Treviglio, soltanto la seconda della stagione. I singoli. Nel perimetro troviamo il play croato, 30enne, Roko Rogic che ha giocato l’ultima stagione tra Ungheria e Polonia (con la maglia di Torun). Ha già assaggiato le Coppe Europee ed è membro fisso della propria Nazionale. Si tratta di un play puro, un metronomo, che detta i tempi del gioco mettendo in ritmo i compagni. Capace anche di mettersi in proprio, principalmente col tiro dalla distanza. Non certo un giocatore da “ventello” fisso ma di sistema. I suoi numeri: 11.8 p.ti (46% da due, 35% da tre), 3.3 falli subiti, 3.9 rimbalzi e ben 5.1 assist a match (questi se li porta da casa). Le redini della squadra sono condivise con il talentuoso play/guardia del 2003, in prestito dalla Reyer Venezia, Nicola Berdini che, dopo aver fatto cose interessanti a livello giovanile (attuale Nazionale Under 20), ha già fatto proficua esperienza in A2 con Biella e Ravenna. Si sta guadagnando tanto spazio a suon di prestazioni, con 16’ a match, conditi da 6.1 p.ti (32% da tre) e 2.3 falli subiti ad uscita. Campo aperto e difesa il suo biglietto da visita, bene anche in uno contro uno, a cui abbina pericolosità dai 6.75, arma che usa con prevalenza. Completo. Grande impatto ma un po’ in calo rispetto all’inizio di stagione. Poi la guardia, ex Tortona, Biella e Rieti, Francesco Stefanelli (1995) che ha doti da attaccante puro. Frenato da un lungo problema fisico, non ha ancora trovato il suo ritmo. Tira prevalentemente dai 6.75 (con ottime medie in carriera) anche se negli anni ha migliorato anche il gioco in uno contro uno e, da lì, qualche fallo subito più del passato. Le sue cifre: 5 p.ti, 3.1 falli subiti ed un insolito (per lui) 20% dalla distanza. In rodaggio. Meno impatto del solito, finora, per il lungo atipico Matteo Da Ros (1989), classe ed esperienza al servizio della causa. Il talento non gli manca di certo, anche se ogni tanto ha qualche alto/basso nell’applicazione difensiva e nell’intensità di gioco. Tanti anni a Trieste, con cui ha prima ottenuto la promozione in A, poi ben giocata da protagonista. Finora viaggia con 4.3 p.ti (43% da due), 4.3 rimbalzi e ben 3 assist che la dicono lunga sulle sue indubbie doti tecniche da esterno puro (costruisce tanto dal post alto). La sua atipicità (con la quale “apre” il campo) è infatti spesso un rebus per i più lenti e macchinosi lunghi avversari. Discontinuo dalla distanza (25% da tre). Altro atipico, l’ala serba Stefan Nikolic (1997), ex Napoli ed Udine, letteralmente esploso in questa stagione (oltre 29’ di utilizzo medio), con cifre da MVP: 15.7 p.ti (un ottimo 63% da due), 2.7 falli subiti, 5.3 rimbalzi per gara. Può far male anche da oltre l’arco dei 6.75 (30% da tre), in virtù di un ottimo tiro. Buon passatore ed, in generale, grande tecnica individuale. Predilige il gioco fronte a canestro. Ha aggiunto al bagaglio maggiore determinazione e cattiveria nel traffico, buttandosi maggiormente dentro e dando una mano a rimbalzo. Americano di fatto finora! Il 5 è l’esperto (anche di campionato italiano) Dario Hunt, lungo old style del 1989 che assicura grande solidità nel pitturato ed intimidazione in area. Veloce per il ruolo (può cambiare sui piccoli), sta fornendo il suo apporto di sostanza: 13.3 p.ti (60% da due, grazie al fatto che prende tiri ad alta percentuale), 3.6 falli subiti, 6.9 rimbalzi, 1.4 stoppate di media (bisogna alzare la parabola di tiro dalle sue parti). Di contro, qualche persa (2.2 per gara) e disastri dalla linea della carità (47% ai liberi). Non ha raggio da fuori. Minutaggio importante (quasi 28’ per gara) per l’ala piccola del 1998, ex Cagliari ed Eurobasket Roma, Lorenzo Bucarelli che ha mani e doti balistiche di prim’ordine, e scrive a referto 9.6 p.ti (44% da due), 2.6 falli subiti, 3.6 rimbalzi e 2.8 assist a match (segno che capisce bene il gioco). Letale finora da tre (36%), su più di 4 tentativi a partita, ed infallibile dalla lunetta, con il 94% stagionale. La guardia, ex Verona, Giovanni Severini (1993) usa quasi esclusivamente il suo mortifero tiro da tre (finora 40% in stagione, su quasi 3 tentativi per gara). Per il resto, 5.1 p.ti di media, con il 43% da due. Di contro, di rado si butta dentro e così la casella dei falli subiti è spesso vacante. Perimetrale! Specialista. Profondissimo il settore lunghi, troviamo infatti anche il centro del 1991 Filippo Baldi Rossi che non ha certo bisogno di presentazioni, avendo giocato tanti anni al piano di sopra (Trento, Virtus Bologna, Reggio Emilia). Finora ha inciso parecchio a referto con 25’ di parquet, 11.3 p.ti (un buon 53% da due, in virtù di tecnica da manuale nel pitturato), 5.9 rimbalzi e 2.2 assist di media. Buone mani, capacità di attaccare in post basso e di smazzare assist sui raddoppi (o dal post alto). Preziosa la sua doppia dimensione, capace infatti di colpire fronte a canestro, in particolare col tiro da 3 che usa, di fatto, più del tiro dalla media (eccellente il 44% dai 6.75). Conclude il quadro con il 92% in lunetta, dove però non è assiduo frequentatore. Poco coinvolto invece la guardia, nata e cresciuta cestisticamente a Cantù, Guglielmo Borsani (2003) che sta trovando poco spazio nelle rotazioni. Fuori squadra, infine, da qualche giornata, l’ala pivot Pini del 1992.

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Published by
Antonio Ingrassia